sabato 26 luglio 2008

RIGNANO/ BIMBI PORTATI IN CASALE DOVE SAREBBERO AVVENUTI ABUSI

RIGNANO/ BIMBI PORTATI IN CASALE DOVE SAREBBERO AVVENUTI ABUSI
Ricognizione eseguita nei giorni scorsi, grazie a carabinieri

Roma, 25 lug. (Apcom) - Una decina di bambini di Rignano Flaminio, che hanno già reso testimonianza in incidente probatorio rispetto agli abusi che avrebbero subiti, sono stati condotti, nei giorni scorsi, in un casale poco distante dal paese, dove sarebbero avvenute le violenze. I piccoli, sono stati accompagnati uno per uno, singolarmente, dai carabinieri, su delega del pm di Tivoli, Marco Mansi. Il passaggio investigativo sarebbe stato compiuto per circostanziare e verificare proprio alcune dichiarazioni rese dai minori durante le audizioni.

In quell'ambito, di cui si era avuta parziale notizia alcuni giorni fa, nel quadro giuridico della 'perquisizione presso terzi', sono stati sequestrati anche alcuni oggetti rinvenuti nell'edificio, dei giocattoli e dei piatti. Il casale potrebbe essere la 'terza casa' indicata dai piccoli, oltre a quelle di due insegnanti della scuola 'Olga Rovere'? Gli inquirenti mantengono, sul punto, il più stretto riserbo. Il dato certo è che al momento del sopralluogo ogni bimbo era accompagnato da una nuova consulente psichiatrica nominata dalla Procura.

Nel procedimento sono indagate, per reati che vanno dal sequestro alla violenza sessuale, sette persone: quattro maestre, (Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Assunta Pisani e Silvana Magalotti) ed una bidella (Cristina Lunerti) che prestavano servizio nella scuola primaria 'Olga Rovere', il marito di una delle insegnanti (l'autore tv Gianfranco Scancarello) e un immigrato dello Sri Lanka (Kelum W. De Silva) che lavorava ad un distributore dei benzina.

giovedì 24 luglio 2008

Pedofilia nei campi Rom: le condanne!

Pedofilia nei campi rom: condanne per 6 persone
Accusati per il reato di pedofilia, la IV sezione penale del tribunale di Roma ha condannato a 15 anni di reclusione, 3 romeni: Relu Curt, Ioana Curt e Lilica Elefterica Muti a 15 anni, a 9 anni Costel Iancu, romeno, e Roberto Patassini, italiani e a 7 anni, infine, Giulio Valter Pichini, italiano. I sei imputati si compravano con piccoli regali la fiducia dei bimbi nei campi nomadi, per poi abusare di loro. Nei giochi sessuali dei 6 accusati le vittime erano chiamate, nelle telefonate intercettate, «fiori o brillanti».
IlGiornale.it

Pedofilia: Don Pierpaolo Mologni. Ancora abusi su minori in chiesa!!!

Da CronacaQui
Dopo la denuncia il sacerdote è in coma
Le testimonianze: «Ci vestiva da Tarzan e faceva le foto»
LOMBARDORE 24/07/2008 - L’orrore. È scoprire che il parroco del paese approfittava dei ragazzini dell’oratorio toccandoli, fotografandoli e talvolta masturbandoli. L’orrore è scoprire che quelle “voci” di paese si sono trasformate in realtà. Nei guai è finito don Pierpaolo Mologni, 60 anni. Parroco per lungo tempo a Lombardore. La Procura di Torino ne ha disposto gli arresti domiciliari dopo le lunghe indagini coordinate dal pubblico ministero Stefano De Montis e condotte da carabinieri. Ma don Pierpaolo, quegli arresti, difficilmente riuscirà a scontarli: al momento, infatti, si trova in coma presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Ivrea.

Costumino di Tarzan
Secondo quanto denunciato da alcune vittime del parroco direttamente ai carabinieri, don Pierpaolo era solito compiere i suoi gesti osceni presso la sua abitazione, dietro la chiesa di Lombardore. Con i più “svegli” si limitava a delle carezze. Con altri, di età compresa tra i 13 e i 15 anni, esagerava. Se loro non si ritraevano, in un attimo saltava fuori la macchina fotografica. E giù di foto osè, con i bimbi in posizioni inequivocabili, magari con indosso il costumino da Tarzan che il parroco 60enne aveva appositamente confezionato per le sue piccole vittime. Spesso e volentieri convinceva i ragazzini a fare la doccia nella sua abitazione: e anche in quei casi non perdeva l’occasione per scattare scabrose istantanee. I carabinieri, che hanno effettuato una perquisizione nei suoi alloggi di Ozegna, dove era stato trasferito un paio di mesi fa, hanno rinvenuto un migliaio di foto compromettenti. Alcune datate 1979.

Le confidenze
Quando don Pierpaolo era certo di aver ottenuto la fiducia della vittima, passava ad un livello superiore di molestie. Era solito far stendere il ragazzino in questione per masturbarlo direttamente sul suo letto. Successivamente, almeno in certi casi, finiva col masturbarsi lui stesso. Secondo gli inquirenti creava una sorta di rapporto di “fiducia” con la vittima e la convinceva in qualche modo a non raccontare nulla dei suoi comportamenti osceni.

Le indagini
A distanza di anni sono invece piovute due distinte denunce sui comportamenti di don Pierpaolo. Da due distinte famiglie. La macchina investigativa dei carabinieri ha poi fatto il resto trovando conferma delle parole di decine di ragazzini di Lombardore e paesi limitrofi nel computer del parroco, zeppo di foto e materiale compromettente. Dopo la perquisizione ad Ozegna, per don Mologni, è giunto anche un avviso di garanzia. Poi, improvvisamente, le sue condizioni di salute sono precipitate: prima un’improvvisa setticemia e, da qualche giorno, il coma profondo. Precauzionalmente la Procura ha fatto sequestrare la sua cartella clinica.
Le incredibili dichiarazioni dei bambini e lo stupore del paese - Le testimonianze: «Ci vestiva da Tarzan e faceva le foto» - Masturbava i bimbi in oratorio - Arrestato il parroco pedofilo

LOMBARDORE 24/07/2008 - Raccontare in Procura gli abusi subiti anni fa è stato difficilissimo. Eppure molti ragazzini, un tempo alle prese con i comportamenti osceni di don Pierpaolo Mologni, hanno trovato il coraggio per combattere questo orrore, rivangando storie che, probabilmente, avevano deciso di dimenticare. Per sempre.


Alcuni di loro, oggi, sono appena maggiorenni. Allora avevano quindici o sedici anni. «Ci portava nei suoi alloggi in parrocchia sempre con la stessa scusa - racconta uno di loro - voleva “misurarci” per vedere se eravamo cresciuti». Una scusa banale alla quale i ragazzini, senza malizia, abboccavano senza sospetti. Poi la situazione degenerava se le vittime non reagivano sdegnate: «Massaggi, carezze, sfioramenti nelle parti intime - precisa uno dei giovani - a volte tirava fuori quel costumino di Tarzan dal quale si intravedeva tutto. Era troppo stretto. Magari scattava qualche foto». Poi la masturbazione: «Su un tappeto, oppure direttamente sul letto». Quanti ragazzini hanno avuto il coraggio di raccontare tutto subito? Praticamente nessuno. Poi due famiglie hanno deciso di rompere il silenzio, di denunciare una storia assurda e al tempo stesso ignobilmente reale.

Senza parole anche il sindaco di Lombardore, Diego Maria Bili, ben a conoscenza delle indagini dei carabinieri e della Procura: «Il nostro è un paese piccolo. Le cose si vengono a sapere quasi subito. Sapevo che molti cittadini ascoltati in Procura e dai militari dell’Arma. Ovviamente speravo che le voci di paese non fossero corrispondenti a quanto emerso». Bili, oltretutto, ammette di non aver mai avuto un rapporto molto sereno con don Mologni: «I nostri scontri erano alla luce del sole, lo ha sempre saputo anche il vescovo». Le dicerie del paese, però, non sembravano realtà: «Diciamo che le chiacchiere non sempre rappresentano la verità - conferma il sindaco - però è vero che c’erano strane voci anche prima che io diventassi sindaco. Nessuna prova, però, fino a qualche giorno fa».

Don Pierpaolo, per una decina d’anni parroco di Lombardore, aveva operato prima a Rivarolo e Mercenasco. Il suo trasferimento ad Ozegna nella primavera scorsa.

mercoledì 23 luglio 2008

Pedofilia: nuove accuse per Don Conti

‘Per quel prete non entrerò più in chiesa’
Repubblica - 20 luglio 2008 pagina 4 sezione: ROMA

«Se fossi stato solo io a essere vittima di questa persona, da buon cristiano, l’ avrei anche perdonato. Ma ho deciso di denunciarlo per tutti i bambini che potrebbero soffrire ancora. Per colpa sua non entrerò mai più in chiesa…». è uno dei racconti choc dei ragazzi che hanno denunciato don Ruggero Conti. Il sacerdote, 55 anni, parroco della Natività di Maria Santissima in via Selva Candida, è stato arrestato il 30 giugno per violenza sessuale aggravata e continuata per aver abusato di almeno sette bambini negli ultimi dieci anni tra il ‘98 e il marzo scorso. Ieri il tribunale del Riesame, presieduto da Antonio Lo Surdo, ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dagli avvocati Riccardo Olivo e Anna D’ Alessandro ed ha confermato il carcere per il religioso. Intanto nuove accuse emergono dall’ inchiesta del pm Francesco Scavo. Per gli investigatori del nucleo operativo dei carabiniere diretti dal maggiore Lorenzo Sabatino, il prete sceglieva le sue vittime tra i bambini del catechismo e li invitava a casa sua. I ragazzini, tutti minorenni all’ epoca dei fatti, provenivano da famiglie disagiate. Secondo gli inquirenti don Ruggero faceva leva proprio sulla loro condizione: offriva qualche soldo, vestiti, regali e poi approfittava di loro, obbligandoli anche a vedere film pornografici La procura oltre ai sette casi accertati di abusi nella parrocchia della Natività, sta indagando su altre violenze denunciate da due ragazzi della Chiesa della Beata Vergine Immacolata alla Giustiniana. Dalle carte depositate al Riesame spicca la sofferenza che a distanza di anni i ragazzi abusati continuano a provare: «Io tuttora credo a Gesù - ha fatto mettere a verbale uno di loro - però dei preti… non ne voglio sapere niente…».Un altro giovane ha confidato al pm: «Quello che è successo m’ ha staccato radicalmente dalla chiesa». Più drastico un terzo giovane: «Io ho perso totalmente fiducia nel corpo clericale e ho deciso di parlare con Dio da solo…». Al magistrato i ragazzi hanno raccontato che don Conti era «molto carismatico e sensibile», «uno di cui fidarsi…», «poi, però, arrivavano le molestie». I giovani hanno denunciato, ad esempio, la sfrontatezza di don Ruggero che, di notte, entrava nelle camerate e, incurante degli altri ragazzi che dormivano, toccava e accarezzava le vittime costringendole a subire rapporti sessuali. Un’ altra vittima degli abusi, ora maggiorenne, ha raccontato di aver denunciato gli abusi in una lettera consegnata al vescovo. «Quando mi ha ricevuto, mi ha detto che erano accuse pesanti e mi ha chiesto “sei sicuro di quello che hai scritto?”. Gli ho risposto sono sicuro sì. E il vescovo mi ha detto “Va bene, poi ti faremo sapere”». Un altro ragazzo ha riferito che 4 anni fa, sul muro della parrocchia, era apparsa la scritta «pedofilo». Nei prossimi giorni il pm Scavo ascolterà il vescovo della diocesi di Porto Santa Rufina, monsignor Gino Reali. Il magistrato vuole capire perché non vennero presi provvedimenti severi nei confronti di don Ruggero. - MARINO BISSO

Rignano Flaminio: finiti gli incidenti probatori sui bambini della Olga Rovere

RIGNANO/ PERQUISITO CASOLARE, INVESTIGATORI: ALTRO LUOGO ABUSI
Bimbe confermano accuse, concluso incidente probatorio.

Roma, 22 lug. (Apcom) - Continuano le indagini sui presunti abusi e violenze sessuali che sarebbero avvenuti a Rignano Flaminio. Nei giorni scorsi, secondo quanto si è appreso, i carabinieri su delega della Procura di Tivoli hanno eseguito la perquisizione di un casolare, poco distante dal centro di Rignano ed avrebbero anche sequestrato alcuni oggetti presenti nell’edificio, tra l’altro un pallone e dei piatti.

Nel frattempo, proprio oggi, si può dire - con le parole dei difensori - che il racconto dei “giochi brutti” sia finito. Con l’ultima audizione di due bimbe si è chiusa la lunga fase di incidente probatorio, iniziata nel luglio dello scorso anno, nell’ambito degli accertamenti di quanto sarebbe stato subito da 21 bimbi di Rignano, nel corso del 2005-2006.

Con l’atto definito oggi davanti al gip di Tivoli Elvira Tamburelli, ora gli accertamenti procedono secondo i tempi che saranno scanditi dagli inquirenti. Sino a poche settimane fa molti ipotizzavano che il pm Marco Mansi concludesse le indagini e depositasse gli atti entro settembre. Alla luce della serie di riscontri e approfondimenti che sono stati disposti dopo le audizioni dei bimbi, ormai si ritiene che i tempi si allunghino.

La perquisizione del casolare sarebbe dovuta alla possibile identificazione dell’edificio con la ‘terza casa’ che era stata descritta da alcuni piccoli, nei loro racconti. Oltre alle abitazioni delle maestre Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio. Il gip Tamburelli ha poi rigettato la richiesta dei pm per una ricognizione personale da parte di tutti i minori con gli indagati.

Indagate sono sette persone: quattro maestre (Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Assunta Pisani e Silvana Magalotti) ed una bidella (Cristina Lunerti) che prestavano servizio nella scuola primaria ‘Olga Rovere’, il marito di una delle insegnanti (l’autore tv Gianfranco Scancarello) e un immigrato dello Sri Lanka (Kelum W. De Silva) che lavorava ad un distributore dei benzina.

L’avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della Pucci, rispetto alla perquisizione del casolare, ha spiegato: “Non ho elementi per valutare la rilevanza di questo accertamento in relazione all’ipotesi accusatoria. Ma pensare che a due anni dai fatti e con tutto il clamore mediatico che ha suscitato la vicenda e le indagini, si possa trovare qualche oggetto usato per compiere quegli orribili fatti, mi sembra un incommensurabile ingenuità”.

Gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone, hanno spiegato: “Le difese delle parti offese sono soddisfatte dall’esito dell’intero incidente probatorio condotto con estrema professionalità dal collegio peritale, anche se purtroppo ha confermato che molti bambini sono stati vittime di abusi”. In merito ai nuovi accertamenti della Procura, i legali hanno spiegato di “continuare ad aver fiducia nell’operato degli investigatori”.

Pedofilia, abusi su minori... due giorni di orrori

Caltagirone: la polizia arresta insegnante di musica
22.luglio CataniaOggi.com
La Polizia di Stato del commissariato di Caltagirone ha eseguito un ordinanza di sottoposizione a misura cautelare custodiale, nella specie gli arresti domiciliari, a carico di un settantenne, noto in quel Comune per la sua lunga professione nel campo della musica, responsabile di aver usato violenza sessuale aggravata ai danni di un ragazzo di 12 anni. La misura è stata disposta dalla Autorità Giudiziaria calatina, dopo che la polizia giudiziaria ha raccolto indizi di colpevolezza gravi, precisi e concordanti partendo dal racconto "assistito dalle garanzie di legge" e riscontrato della giovane vittima, il cui comportamento "insolito" era stato notato da subito dai preoccupati genitori. Si evidenzia ancora che il ragazzo aveva rapporti con l’arrestato a causa della sua attività di insegnante di musica e difatti la violenza si sarebbe consumata proprio in occasione delle lezioni private.

CASSINO: VIOLENTATA DA UN PARENTE, HA 8 ANNI
22.luglio (PRIMA) CASSINO – Accusato di violenza sessuale ai danni di una bambina di 8 anni. L’uomo è un parente della piccola che ora risulta indagato dalla procura della repubblica per violenza sessuale su minore. Siamo a Cassino. Ad accorgersi degli abusi, i genitori della bimba che l'hanno immediatamente accompagnata all'ospedale dove i medici avrebbero riscontrato chiari segni di violenza. Il grave episodio sarebbe avvenuto nella giornata di domenica. I genitori hanno subito allertato i carabinieri che hanno aperto un'indagine.

ABUSI: SETTANTENNE ARRESTATO PER TENTATA VIOLENZA SU MINORE
(AGI) - Novafeltria (Pesaro-Urbino), 21 lug. - Un settantenne residente nel Montefeltro e' stato arrestato oggi dai carabinieri di Novafeltria con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una quattordicenne. Il fatto e' avvenuto nei giorni scorsi, ma e' stato reso noto solo oggi. L'anziano avrebbe avvicinato la minorenne, provando a palpeggiarla: e' stato un testimone a segnalare il tentativo di violenza e a far intervenire i carabinieri, che hanno evitato il peggio. Il gip del tribunale di Pesaro, dopo aver verificato le risultanze dell'indagine dei militari, coordinata dal capitano Umberto Geri, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari eseguita questa mattina. (AGI)

Pedofilia: clochard tenta di abusare di una undicenne (ANSA) - NAPOLI, 22 LUG - Un senza fissa dimora di 48 anni ha tentato di abusare di una undicenne, ma e' stato bloccato dal padre della ragazza e dai carabinieri.E' accaduto a Meta di Sorrento. Il papa' le aveva detto di aspettarlo vicino ad una chiesa ma, tornato dopo 10 minuti, non l'ha piu' trovata. E' scattato l'allarme e poco dopo la bimba e' stata salvata mentre, dietro un cimitero, il clochard stava abusando di lei.Immediata la reazione di amici e vicini di casa della bimba: hanno tentato di aggredire l'uomo.

martedì 8 luglio 2008

Pedofilia: Don Ruggero resta in carcere

LAZIO/ PRETE ARRESTATO, PERITO GIP: PUO’ RIMANERE IN CARCERE
Giudice deve decidere su istanza ritorno in libertà sacerdote
Roma, 7 lug. (Apcom) - Le condizioni di salute di don Ruggero Conti non sono incompatibili con il regime carcerario a cui è sottoposto. Questo il risultato dell’accertamento medico disposto dal gip Andrea Vardaro per il prete arrestato nei giorni scorsi nell’ambito di una inchiesta su una serie di episodi di pedofilia avvenuti nell’arco degli ultimi dieci anni, nel corso di diverse attività parrocchiali della chiesa ‘Natività di Maria Santissima’, in via di Selva Candida, a Roma.
Il perito nominato dal giudice avrebbe comunque, nell’elaborato consegnato al magistrato, definito la situazione clinica del sacerdote come complessa e motivo di ulteriori controlli. Adesso il gip dovrà valutare l’istanza presentata dai difensori di don Ruggero, dopo l’interrogatorio di garanzia, tesa ad una possibile remissione in libertà od alla concessione degli arresti domiciliari.

Intanto all’attenzione del pm Francesco Scavo sarà posto, entre breve, dai difensori, un dossier con le dichiarazioni di molte decine di persone, che frequentano la parrocchia ‘Natività di Maria Santissima - Chiesa dei Santi martiri di Selva candida’ e si dicono pronti a testimoniare in favore di don Ruggero.