giovedì 18 marzo 2010

Pedofilia/ Scoperto portale americano con mille foto hard di bimbi

Roma, 18 mar. (Apcom) - Foto di bambine nude in piedi in posa davanti all'obiettivo e di bambini costretti a penose attività sessuali. E' quanto si vede aprendo l'homepage di liberalmorality.com, un sito con due basi, una negli Usa e l'altra in Giappone, dedicato allo scambio di immagini pedopornografiche attraverso la rete. A scoprire il fatto è stata l'associazione Meter onlus fondata da don Fortunato Di Noto, che ha denunciato i responsabili del sito alla polizia postale italiana e al Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia online (Cncpo).
Si tratta di "una cosa sconvolgente, a cui non ci si abitua mai", spiega don Di Noto. "Impressionante la mole dei documenti trasmessi e delle foto e dei video che vengono scambiate, ma ancora più sconvolgente l'età dei bambini coinvolti, raccolti tutti in queste due bacheche elettroniche a dimostrazione di come l'età dei bambini violati è sempre più bassa: anche di bambini di pochissimi mesi". Il portale contiene più di un migliaio di foto, nel 90% dei casi riguardanti bambini molto piccoli. "Sono circa 900 - spiega l'associazione - i piccoli coinvolti e violati in tutte le maniere possibili e immaginabili".

lunedì 1 marzo 2010

Accuse di pedofilia e stupro per Robertson

L'ex giocatore dell'NBA Alvin Robertson è stato accusato di traffico sessuale di bambini e stupro, dopo essere stato collegato al sequestro di una minorenne, secondo quanto hanno reso noto le autorità di San Antonio. Robertson figura in una lista di sette accusati del rapimento di un'adolescente obbligata a prostituirsi e a ballare in uno strip club di Corpus Christi, in Texas. L'arresto di Robertson è avvenuto venerdì in Arkansas, dopo un anno di indagini. La ragazza 14enne una volta riuscita a fuggire dai suoi aguzzini ha rivelato di essere stata sequestrata a San Antonio ed ha identificato alcuni dei suoi sequestratori tra cui Raquel McIntosh, la fidanzata di Robertson anche lei fermata venerdì scorso. Robertson non è nuovo a problemi con la legge, nel 1997 è stato condannato ad un anno di prigione dopo le denunce di alcune sue ex fidanzate. Nel 2002 ha passato tre anni dietro le sbarre per aver violato la libertà condizionata giunta dopo varie accuse di violenza. Robertson oggi 47enne ha giocato dieci stagioni nella NBA di basket, disputando 779 partiti con San Antonio Spurs, Milwaukee Bucks, Detroit Pistons e Toronto Raptors. Nel 1984 Robertson ha anche vinto la medaglia d'oro con la squadra statunitense ai Giochi Olimpici di Los Angeles.
Leggo.online

domenica 14 febbraio 2010

Rignano Flaminio - Candidatura IDV per Roberta Lerici

PROPOSTE DI ROBERTA LERICI, RESPONSABILE DIPARTIMENTO INFANZIA E STALKING ITALIA DEI VALORI DA INSERIRE NEL PROGRAMMA IDV PER LE ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO 2010

1) GRATUITO PATROCINIO PER I BAMBINI VITTIME DI ABUSI SESSUALI

2) PSICOTERAPIE GRATUITE PER I BAMBINI VITTIME DI ABUSI SESSUALI.

3) STANZIAMENTO FONDI PER L’ACQUISTO DI WEBCAM DA INSTALLARE NEGLI ASILI

4) PROGRAMMI SPECIFICI PER LE SCUOLE CHE COINVOLGANO INSEGNANTI, GENITORI E ALUNNI ATTI AD INDIVIDUARE SEGNALI DI DISAGIO NEI BAMBINI, SOPRATTUTTO NELLA FASCIA DA 0 A 5 ANNI(ASILO NIDO E SCUOLA MATERNA) E DAI 6 AI 10 ANNI (SCUOLA ELEMENTARE)

5) PROGRAMMA DI CONTROLLO SULLE STRUTTURE PER I MINORI QUALI COMUNITA’ E CASE FAMIGLIA CONVENZIONATE CON I COMUNI O CON LA REGIONE.

6) FINANZIAMENTO SPORTELLI DI ASCOLTO CON PSICOLOGI NELLE SCUOLE PER RAGAZZI , PROFESSORI O GENITORI (SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE)


Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – ”La candidatura a consigliere regionale del Lazio di Roberta Lerici, che e’ stata responsabile dei rapporti con le istituzioni dei genitori di Rignano Flaminio ed e’ a capo del dipartimento politiche per l’infanzia e stalking Idv, accresce l’impegno dell’Italia dei Valori per le politiche della famiglia e dell’infanzia nella Regione”. Lo afferma in una nota il senatore Stefano Pedica, segretario regionale dell’Idv Lazio.

“Roberta Lerici, responsabile del Movimento per l’infanzia Lazio – dichiara Pedica – si impegnera’ a difesa della famiglia in temi fondamentali come pedofilia, maltrattamenti a scuola, bullismo e tutela dei minori nelle separazioni giudiziali. Le istituzioni regionali devo esercitare un ruolo fondamentale, non solo per risolvere ma anche per prevenire”.

“Non si puo’ sempre attendere che accada una tragedia per intervenire – conclude – ed e’ per questo che nel programma elettorale dell’IdV abbiamo inserito diverse iniziative come l’introduzione delle telecamere negli asili, il gratuito patrocinio e le terapie gratuite per i bambini vittime di pedofilia o maltrattati, che la Lerici seguira’ con costanza e attenzione”.

Rignano Flaminio: crudeltà inaudita negli abusi sui bambini della Olga Rovere

L'INCUBO SAREBBE INIZIATO NELL'ANNO SCOLASTICO 2001-2002. GIOCHI PARTICOLARI A SFONDO SESSUALE CON ADULTI
Il pm di Rignano: atti di crudeltà
Nelle carte del magistrato le violenze descritte nei dettagli. La difesa: non ci sono riscontri
Antonio Sbraga Sarà un processo contro «atti di sevizia e crudeltà» quello che il prossimo 27 maggio vedrà alla sbarra del Tribunale di Tivoli le tre maestre, una bidella ed un autore tv per i presunti abusi ai danni dei 21 bambini dell'asilo di Rignano Flaminio.
Nei capi d'imputazione, formulati nella richiesta di rinvio a giudizio dal pubblico ministero Marco Mansi, e inviati venerdì scorso al vaglio processuale dopo la camera di consiglio del Giudice per l'udienza preliminare Pierluigi Balestrieri, sono stati infatti descritti gli «atti a sfondo sessuale» nel dettaglio senza troppe perifrasi, ai quali i bambini sarebbero stati fatti «assistere e/o partecipare attivamente». Una discesa negli inferi per bimbi fra i 3 e i 5 anni che sarebbe stata indotta «anche con l'uso della violenza o minacce di danni fisici o di morte ai rispettivi genitori». Con i piccoli alunni che sarebbero stati quindi obbligati a «praticare reciprocamente su loro stessi atti di esplicita natura sessuale anche con l'uso di strumenti (vibratore, penna, pezzi di vetro)». Uno scenario da incubo che, «secondo quanto riferito dalle giovani vittime», scrive il magistrato, le avrebbe viste coinvolte ne «il gioco della puntura» e il «gioco del pisello», nel corso dei quali i bambini subivano o dovevano essere parte attiva nei confronti degli adulti. I quali avrebbero sottoposto i bambini «a maltrattamenti e percosse in quanto, sistematicamente e con carattere di abitudinarietà, li legavano dopo averli spogliati, praticavano sui medesimi, con l'uso di siringhe, prelievi di sangue o inoculazione di sostanze varie quali narcotici, stupefacenti o altre lesive della salute delle persone, alcune contenenti benzodiazepine, e li terrorizzavano o li traumatizzavano, vestendosi da diavolo o coniglio nero o altro ancora con uso di cappucci e mostrandosi ai medesimi completamente o parzialmente nudi». Un autentico tormento che sarebbe iniziato «nel corso dell'anno scolastico 2001-02» per una bambina e proseguito poi nel 2005-06 «per gli altri minori». Un'inchiesta durata oltre tre anni, con più di diecimila atti processuali, «ma senza alcun riscontro», ha obiettato il professor Franco Coppi, difensore della maestra Patrizia Del Meglio e di suo marito, l'autore tv Gianfranco Scancarello. «Con queste accuse assurde rischiano dai 12 ai 15 anni di carcere, ma nel processo ci si difenderà chiedendo i riscontri, sinora mai prodotti dall'accusa. Nessuna sevizia è stata provata se stiamo agli atti». Per i legali di parte civile, invece, «le accuse hanno un valido fondamento - concludono Pietro Nicotera, Antonio Cardamone e Franco Merlino, che assistono alcune delle 19 famiglie costituitesi in giudizio - ancora oggi i bambini stanno male e il dibattimento sarà un passaggio fondamentale per impedire che queste cose si ripetano». IL TEMPO 14.2.2010

sabato 13 febbraio 2010

Rignano Flaminio: rinviati a giudizio i 5 indagati per abusi sessuali su minori dell'asilo Olga Rovere

Rignano: A giudizio 3 maestre, l'autore tv e la bidella
Gup Tivoli: processo al via il 27 maggio
Dentro ci sono le lacrime e la rabbia, fuori il vento gelato e le telecamere delle tv, da una parte il dolore composto di chi sa di non aver vinto "la guerra ma solo una battaglia" e dall'altra la voglia di fuggire via "perché questa non è giustizia". E' finita come quasi tutti se l'aspettavano l'ultima udienza preliminare per il procedimento sui presunti abusi e violenze sessuali che sarebbero avvenuti a Rignano Flaminio, "almeno tra il 2005 ed il 2006". Il rinvio a giudizio dei 5 imputati non è una quindi, di fatto, una sorpresa, ma come sempre in questa storia, sin da quando deflagrò, con arresti e titoli sulle prime pagine dei giornali, i toni non possono essere contenuti. E se stavolta nessuno ha sputato addosso a chi è sotto accusa, come è successo alcune settimane addietro, proprio davanti al tribunale di Tivoli, è solo perché l'aver ottenuto un processo, per genitori, nonni e parenti, ripaga "dei quattro anni passati ad aspettare", come dice uno di loro, con la faccia rossa di freddo e di pianto. La prima udienza del 27 maggio prossimo sarà invece l'inizio del cammino per la gente di Rignano - avvertono combattivi i difensori degli imputati - Perché a quel punto tutte le voci, ogni diceria, chiacchera, sospetto, entrerà in aula e potrebbe diventare non solo alibi ma anche spiegazione di quello che molti ritengono come un "enorme frutto di suggestione", come dice l'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti, nella casa della quale, secondo la Procura, si sarebbero svolte alcune delle violenze di cui hanno parlato i bambini in incidente probatorio. "Anche se non è stato trovato nulla che possa far pensare che tutto ciò sia avvenuto", ha spiegato il professor Franco Coppi, che assiste l'insegnante Patrizia Del Meglio e l'autore tv Gianfranco Scancarello. Lei, che ha dovuto lasciare la cattedra, è al piano terra, con il viso segnato. "Era una riconosciuta pedagogista, autrice di libri - si spiega - ma da tempo è considerata un mostro, che faceva del male ai suoi piccoli alunni. Ed è assurdo". Nav/Apa feb 10 MAZ

venerdì 5 febbraio 2010

PEDOFILIA: STUPRO' BIMBO IN SPIAGGIA, CONDANNATO A PALERMO

PEDOFILIA: STUPRO' BIMBO IN SPIAGGIA, CONDANNATO A PALERMO

(AGI) - Palermo, 5 feb. - Condannato col rito abbreviato a otto anni Maurizio Ferrara, imputato di pedofilia per una violenza sessuale consumata nei confronti di un bambino di 11 anni. Il fatto avvenne sulla spiaggia della borgata di Vergine Maria, a Palermo. Il giudice ha accolto la richiesta del Pm Fabiola Furnari e della parte civile (si era costituito il nonno del bambino). Alla persona offesa e' stata liquidata una provvisionale immediatamente esecutiva di centomila euro.
Ferrara fu arrestato nel luglio scorso. (AGI) Cli/Pa/Rap/Mzu

Rignano Flaminio: la decisione del Gup rinviata al 12 febbraio

IL PROCESSO SUI PRESUNTI ABUSI A SCUOLA
Rignano, venerdì prossimo
si decide sul rinvio a giudizio
Dopo l'intervento dell'avvocato difensore la decisione del gup sul rinvio a giudizio delle tre maestre, la bidella e un autore tv, accusati di presunte violenze sessuali su 21 bimbi, slitta al 12 febbraio
.

Slitta a venerdì prossimo la decisione del gup di Tivoli sul rinvio a giudizio o meno di tre maestre, una bidella e un autore tv, accusati di essere responsabili dei presunti abusi sessuali compiuti su almeno 21 bambini della scuola "Olga Rovere" di Rignano Flaminio. Dopo l'intervento dell'avvocato Roberto Borgogno, difensore di due degli accusati, il giudice ha aggiornato l'udienza a venerdì 12 febbraio. In quella data, l'avvocato Franco Coppi, concluderà gli interventi difensivi, lasciando poi spazio ad eventuali repliche dei rappresentati della pubblica accusa, delle parti civili e delle difesa, e alla Camera di Consiglio.

Il gup Pierluigi Balestrieri dovrà decidere se rinviare a giudizio, o meno, le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, la bidella Cristina Lunerti e l'autore tv Gianfranco Scancarello, per i quali il pm Marco Mansi ha chiesto il processo per le accuse, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, violenze sessuali su minore di anni 10 e atti osceni in luogo pubblico.

I morti senza nome della clinica di Serra d'Aiello


La scoperta durante la riesumazione dei cadaveri di alcuni degenti
nell'ambito delle indagini sulla misteriosa scomparsa di alcune persone
Serra d'Aiello, la clinica dell'orrore
trovate quattro bare in un loculo
di ANNA MARIA DE LUCA

COSENZA - Quattro cadaveri in un solo loculo. La Procura della Repubblica di Paola ha trovato quel che cercava: gli scomparsi della clinica Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello, gestita dal prete don Alfredo Luberto. O meglio: alcuni degli scomparsi. Uomini e donne abbandonati in una struttura per decenni fatiscente ma che era un pozzo di San Patrizio, oltre che un bacino elettorale intoccabile. Persone a cui è stata negata ogni dignità. Fino al punto da negarne l'esistenza.

L'apertura dei loculi è iniziata questa mattina. Il procuratore capo Bruno Giordano ha dato ordine di aprirne 67. Siamo quindi solo all'inizio. Nel loculo che contiene quattro bare, la più recente è stata messa in fondo. Sono tutte senza nome. C'è ancora molto da scoprire. Verità sepolte che oggi tornano alla luce smentendo con i fatti chi ha sempre sostenuto che le scomparse erano solo una fantasia giornalistica. "Nessuno è mai sparito qui": cosi commentava, dopo lo scoop di Repubblica, chi per decenni nella clinica ha lavorato fianco a fianco con i ricoverati. Ora bisognerà dare un nome ai cadaveri. Servirà per restituire loro un pezzo di quella dignità cancellata nella clinica di proprietà della Curia di Cosenza.

E' difficile persino associare i nomi alle persone, dato che in molti casi le cartelle cliniche non sono neanche state trovate, in altri erano taroccate. Fogli fotocopiati, tutti uguali. Come si è dimostrato dopo lo sgombero della clinica, a marzo. Gli istituti che hanno accolto gli ex ricoverati di Serra d'Aiello si sono ritrovati di fronte a persone senza nome, senza diagnosi. Il caos più totale, nel silenzio complice di chi gestiva la clinica e di chi ci lavorava, dei politici che venivano eletti con i voti dei ricoverati, tutti residenti nell'istituto, che andavano ad aumentare a dismisura il numero degli abitanti del piccolo paesino arroccato sul monte vicino Amantea.

Il numero dei pazienti, negli anni, è arrivato sino a novecento. Provenivano da tutta Italia perché la "Papa Giovanni" era il posto dove era possibile parcheggiare anziani, invalidi, giovani con problemi mentali senza spendere nulla. Ci pensava la Regione a pagare, sborsando fino a 195 euro per ogni paziente. Soldi mai trovati, che hanno fatto vivere nel lusso e nel potere il prete che gestiva la clinica, condannato a sette anni di reclusione per il buco economico. Tredici milioni di finanziamenti e quindici milioni di contributi mai pagati. Quasi il doppio il numero dei dipendenti: padri, madri, figli assunti in blocco. Quasi tutti a Serra d'Aiello avevano almeno uno o due parenti che lavoravano nella clinica. Senza specializzazioni mediche nella quasi totalità dei casi. Era la Fiat di Serra d'Aiello, il posto dove tutti trovavano lavoro. Il posto che faceva potente l'ex prete che ne era a capo. La Guardia di Finanza ha impiegato due giorni per fare l'inventario dei tesori trovati a casa sua, mentre i ricoverati vivevano tra epidemie di scabbia.

Ora dovrà rispondere anche delle scomparse. Il processo si deve ancora aprire. Innanzitutto bisogna quantificarle. Dei dodici presunti scomparsi la Procura di Paola ne conta otto ufficiali. Più vari casi di morti sospette, di cui cinque certificate. E un centinaio di casi di lesioni aggravate e maltrattamenti. Al di là di questi numeri si apre una grande zona grigia fatta di omertà, scomparse, raggiri. Fatta di vite abbandonate tra le mura di tre casermoni di cemento che nascondevano, dietro al nome di un Papa, la più profonda miseria umana.

mercoledì 3 febbraio 2010

Liam Gabriele McCarty: conferenza stampa a Roma. Appoggiamo la causa.

GIOVEDI' 4 FEBBRAIO ORE 10.00 PIAZZALE CLODIO, CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL TRIBUNALE

La situazione per Liam Gabriele si è aggravata. il tribunale dei minori ha appena disposto che Gabriele lasci la sua scuola per una scuola pubblica, che non abbia alcun contatto nemmeno telefonico con sua madre, e che gli incontri protetti vengano calendarizzati il 12 febbraio e fissati per chissà quale data. Fino ad allora, dunque, non potrà vedere né sentire sua madre, e mai più i suoi compagni di scuola, la sua maestra, la sua psicologa, ovvero gli unici punti di riferimento affettivi di tutta la sua vita.

Il suo avvocato (Tomassini) ha deciso di fare per domani alle 10 a piazzale clodio una conferenza stampa.

Siete tutti invitati.

Liam Gabriele McCarty: sentenze scellerate!

Troppo amore fa male, lo dicono i giudici

di Roberta Lerici

"...RITIENE IL COLLEGIO CHE L'ECCESSIVA ED ESCLUSIVA VICINANZA TRA IL MINORE E MADRE AUMENTEREBBE IL RISCHIO DI UNA DERIVA SIMBIOTICA CON ESCLUSIONE DELLA FIGURA PATERNA (CHE DA TEMPO E' STATA INIBITA ANCHE NELLE FORME PIU' PROTETTE)

TALE RISCHIO E' ELEVATO PER CUI OCCORRE EVITARE L'INSORGENZA DI GRAVI PATOLOGIE IN UN'ETA' COSI' IMPORTANTE PER LA STRUTTURAZIONE FUTURA DI UN EQUILIBRIO PSICHICO DUREVOLE NEL MINORE...."

Ecco uno stralcio della sentenza che ha collocato Liam Gabriele McCarty dallo zio materno portando di fatto a separare la mamma e il bambino che non si vedono nè si sentono da una settimana, ovvero dal giorno dell'arresto della madre.Stupisce il fatto che degli abusi sessuali urlati, gridati, ribaditi in tutte le occasioni possibili dal bambino,come causa del suo rifiuto nei confronti del padre, in questa sentenza non ci sia traccia."L'esclusione della figura paterna" pare sia colpa del buon rapporto con la madre. Cioè, secondo i giudici, il bambino avendo un rapporto troppo stretto con la madre, rifiuterebbe il padre.Ma il bambino il motivo del rifiuto lo ha indicato chiaramente, come mai non lo si menziona nella sentenza? Perchè, se è vero che una assoluzione del padre c'è, è anche vero che ci sono i racconti di un bambino che, innanzitutto, dovrebbe essere rispettato come persona.

".....RITENUTO CHE IL MINORE DEVE SEGUIRE PERCORSO TERAPEUTICO E DI SOSTEGNO NELLA SITUAZIONE ATTUALE VOLTO AL RECUPERO GRADUALE DELLA FIGURA PATERNA..."

Il recupero della figura paterna era già stato tentato nella casa famiglia dove il bambino ha vissuto per cinque mesi.E' stato chiuso in una stanza e tenuto fermo, mentre urlava e piangeva (fonte stampa, "chi l'ha visto").Ha rifiutato i suoi regali, e si è opposto con tale forza, che alla fine gli incontri sono stati sospesi .In quella casa famiglia del Municipio XIX, il bambino ha tentato due volte il suicidio. Dice il professor Cancrini che lo in cura da due anni:"«Il bimbo ha un legame positivo, sano, forte, intenso con la mamma, unico riferimento sicuro della sua vita. Toglierlo a lei è come strappare un albero dalla sua terra: muore», «E’ lucido, credibile, intelligentissimo. E’ certo di aver subito abusi. A prescindere dal merito processuale della vicenda, costringerlo a vedere il padre è una violenza».(fonte)

"LA MADRE DEVE SEGUIRE COME IL PADRE UN PERCORSO DI TERAPIA PSICOLOGICA ... RECUPERO DELLA FIGURA PATERNA: RIPRESA RAPPORTI COL PADRE GRADULMENTE CON INCONTRI PROTETTI NEL RISPETTO DELLE CONDIZIONI PSICOLOGICHE DEL MINORE. IL SERVIZIO SOCIALE DEVE RIFERIRE SUGLI INCONTRI PROTETTI CON LA MADRE RIFERENDO AL TRIBUNALE DEI MINORI, CIRCA L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE...-

Il padre e la madre vengono posti sullo stesso piano, ed entrambi dovranno incontrare il figlio in forma "protetta". Degli incontri della madre e del figlio, però, i servizi sociali dovranno fornire una relazione al tribunale. Per gli incontri con il padre, no.Per i giudici, i due genitori sono identici, anche se il bambino è nato dopo che i genitori erano già separati e non ha mai vissuto con il padre, che per lui "non ha mai pagato neppure gli alimenti"( dichiarazioni legali Manuela Antonelli) .

Gli abusi non esistono neanche se il bambino li ha raccontati e descritti a tutti gli esperti e i giudici con cui ha avuto a che fare. Non esistono neppure se segue da due anni una terapia psicologica per superare il trauma subito e diagnosticato dal professor Cancrini, un neuropsichiatra esperto, dalla professionalità riconosciuta a livello internazionale.Dice la madre:«Quando autorizzano gli incontri con pernottamento dal padre, Leone torna pieno di lividi, sembra impazzito, manipola le sue parti intime, fa pipì a letto, piange, non dorme, non vuol vedere il padre. Infine racconta di strane foto, strani video, strani giochi»

"... IL FATTO CHE I RAPPORTI TRA MADRE E FRATELLO SI SIANO INTERROTTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI NON PRECLUDE LA POSSIBILE DI RIPRESA DI UNA RELAZIONE CHE POTRA' SENZ'ALTRO MODULARE LA GRAVE CONFLITTUALITA' ESISTENTE FRA I GENITORI PERMETTENDO AL BAMBINO DI POTERSI ESPRIMERE LIBERAMENTE NEI SUOI AFFETTI E DESIDERI...."

Riguardo alla scelta della collocazione del bambino, stupisce il mancato approfondimento per valutare l'idoneità ad accudirlo della persona prescelta.La stessa madre dei due fratelli Antonelli, ha dichiarato che suo figlio non è adatto a prendersi cura di Liam Gabriele e ha lanciato un disperato appello in Tv chiedendo di non separare Manuela e il bambino. Fonti vicine a Manuela Antonelli, riferiscono, infatti, che il motivo della rottura fra i due fratelli, avvenne un giorno in cui, al rientro dagli Stati uniti nel 2006, il piccolo chiese di uscire insieme allo zio. Ma il fratello della Antonelli rifiutò, perchè si vergognava di lui.Aveva appreso degli abusi, e si vergognava di uscire con il bambino.

In quella occasione il fratello picchiò la sorella davanti al bambino, facendola sanguinare e riempiendola di lividi (agli atti).Quella è l'ultima immagine che il bambino ha avuto dello zio, finchè il Tribunale dei Minori, non ha deciso di collocarlo a casa sua, dove vive con una compagna che ha visto un paio di volte.

LE PAROLE DEL BAMBINO (FONTE)

« Mamma, non lasciare che mi prendano, non voglio tornare in casa famiglia, non voglio vedere mio padre, io gliel’ho urlato pure l’altro giorno a quei signori con la toga, gli ho raccontato le cose brutte che mi ha fatto, perché non mi ascoltano, perché non mi credono? Voglio una vita normale, ed essere lasciato in pace con mia mamma, e che mio padre mi lasci stare. Aiutami»

LE DICHIARAZIONI DEL PADRE IL 31 GENNAIO, RAI UNO TV7 ORE 23,30

".....Mio figlio ha sempre negato di aver subito abusi, e quando mi ha incontrato nello studio dello psicologo mi è corso incontro e mi ha abbracciato. Lui è stato danneggiato da un sistema che ha permesso che tutto questo avvenisse.Lei (ndr:la sua ex moglie) ha dei problemi. Il nostro (ndr:quello fra lui e suo figlio) era un rapporto perfetto, basta vedere i video ..... Vorrei chiedere agli italiani come reagirebbero se il loro figlio fosse rapito e messo in orfanotrofio. Io cerco di proteggere mio figlio da un futuro di problemi, non voglio toglierlo alla madre, voglio solo evitargli l'orfanotrofio----"

I GIUDICI DELLA SENTENZA CITATA:

ANGELA RIVELLESE PRES.RELATORE, dott. CLAUDIO COTTATELLUCCI, dott.ssa MARIA C.A. LEO, dott.BRUNO CALABRESE

RITIENE IL COLLEGIO CHE L'ECCESSIVA ED ESCLUSIVA VICINANZA TRA IL MINORE E MADRE AUMENTEREBBE IL RISCHIO DI UNA DERIVA SIMBIOTICA CON ESCLUSIONE DELLA FIGURA PATERNA (CHE DA TEMPO E' STATA INIBITA ANCHE NELLE FORME PIU' PROTETTE).


TALE RISCHIO E' ELEVATO PER CUI OCCORRE EVITARE L'INSORGENZA DI GRAVI PATOLOGIE IN UN'ETA' COSI' IMPORTANTE PER LA STRUTTURAZIONE FUTURA DI UN EQUILIBRIO PSICHICO DUREVOLE NEL MINORE.

LA MADRE DEVE SEGUIRE COME IL PADRE UN PERCORSO DI TERAPIA PSICOLOGICA

RITENUTO CHE IL MINORE DEVE SEGUIRE PERCORSO TERAPEUTICO E DI SOSTEGNO NELLA SITUAZIONE ATTUALE VOLTO AL RECUPERO GRADUALE DELLA FIGURA PATERNA.

VA INCARICATO IL SERVIZIO SOCIALE AFFIDATARIO DEL MUNICIPIO 19 IN STRETTA COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO MATERNO INFANTILE DELLA ASL COMPETENTE.

RIMANE POTESTA' OSPESA AD ENTRAMBI. LA POTESTA' NON PUO' ANDARE AL PADRE PERCHE' VIVE LONTANO.
LA FIGURA DEL TUTORE APPARE LA PIU TUTELANTE DEL MINORE ( AVV. MARCO GRAZIOLI) .

AFFIDAMENTO DEL BAMBINO ALLO ZIO:

IL FATTO CHE I RAPPORTI TRA MADRE E FRATELLO SI SIANO INTERROTTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI NON PRECLUDE LA POSSIBILE DI RIPRESA DI UNA RELAZIONE CHE POTRA' SENZ'ALTRO MODULARE LA GRAVE CONFLITTUALITA'. ESISTENTYE FRA I GENITORI PERMETTENDO AL BAMBINO DI POTERSI ESPRIMERE LIBERAMENTE NEI SUOI AFFETTI E DESIDERI.

RECUPERO DELLA FIGURA PATERNA: RIPRESA RAPPORTI COL PADRE GRADULMENTE CON INCONTRI PROTETTI NEL RISPETTO DELLE CONDIZIONI PSICOLOGICHE DEL MINORE. IL SERVIZIO SOCIALE DEVE RIFERIRE SUGLI INCONTRI PROTETTI CON LA MADRE RIFERENDO AL TRIBUNALE DEI MINORI, CIRCA L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE-

WWW.BAMBINICORAGGIOSI.COM 3 FEBBRAIO 2010

domenica 31 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: nuova video storia

Rignano Flaminio: scartate le eccezzioni della difesa degli indagati per gli abusi all'asilo Olga Rovere


Rignano, gup respinge eccezioni difesa
Legali: nessun elemento a sostegno accuse
Nell'udienza preliminare di oggi è stata chiesta nuova trascrizione su registrazioni e altre tre udienze.

TIVOLI (30 gennaio) - Verificare se è vera la non reperibilità di uno o più cd relativi alla fonoregistrazione delle udienze, disporre la trascrizione integrale di tutte le udienze preliminari, aggiungere almeno altre tre udienze prima della camera di consiglio: sono le eccezioni che gli avvocati Franco Coppi e Roberto Borgogno hanno presentato al gup di Tivoli Pierluigi Balestrieri, nell'udienza preliminare che si è svolta oggi per la vicenda dei presunti abusi che sarebbero stati commessi su almeno 21 bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Eccezioni difensive che non sono state accolte.

«Non ci sono elementi per sostenere le accuse in giudizio, a maggior ragione se valutiamo i risultati dell'incidente probatorio effettuato per sentire i bambini. Il gup dovrà emettere una sentenza di non luogo a procedere per insussistenza dei fatti contestati». Ha sintetizzato così l'avvocato Giosuè Bruno Naso, il suo intervento, davanti al gup di Tivoli, in difesa della maestra Silvana Magalotti.

Dal canto suo, l'avvocato Francesca Coppi, uno dei legali dei coniugi Gianfranco Scancarello e Patrizia Del Meglio (altri due accusati), a conclusione del suo intervento ha aggiunto che «l'incidente probatorio e le indagini fatte non hanno fatto altro che fornire materiale che prova l'innocenza degli imputati rispetto a un quadro indiziario che già il tribunale della libertà aveva censurato come contraddittorio e insufficiente».

Intanto, a conclusione dell'udienza di oggi si è appreso che ci sono forti dubbi che già venerdì prossimo (come in precedenza stabilito) il gup possa entrare in camera di consiglio per decidere la sorte dei cinque accusati (tre maestre, una bidella, e un autore tv). Mancano infatti ancora due interventi difensivi (uno dei quali è stato segnalato come lungo nei tempi) e sono state preannunciate repliche agli interventi dei difensori.

sabato 30 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: scarcerata sua madre Manuela Antonelli

Liam, la madre è libera Ma lui resta dallo zio
Disposizioni La donna potrà vederlo quando vuole. Il caso resta aperto


In mezzo ancora una volta un innocente. Un bambino. Questa volta è Liam, famoso suo malgrado, ma tante vicende simili non finiscono sui giornali continuando a scavare solchi incolmabili nella psiche dei cosiddetti «figli contesi». Ora una notizia che farà piacere a molti, ma che non risolve il caso: Manuela Antonelli, la donna che da due anni lotta per avere in affidamento Liam, 8 anni, «reclamato» dal padre americano, potrà riabbracciare suo figlio. Ieri, all'ora di pranzo è uscita dal carcere romano di Rebibbia dove era richiusa da giovedì scorso perché ritenuta responsabile del reato di sequestro di persona, in esecuzione di un ordine di estradizione da parte degli Usa. «Ora voglio riprendere in mano la mia vita e non vedo l'ora di riabbracciare il mio bambino», ha detto emozionata uscendo dal carcere. Liam dall'altroieri vive con lo zio materno per decisione del tribunale dei minori di Roma che ha così revocato la precedente decisione di affidarlo a una casa famiglia. La madre, spiegano i suoi avvocati, ha comunque il diritto di vedere suo figlio, come e quando vuole. L'obiettivo dei difensori della donna è ora quello di far riavere il bambino alla madre. È in corso una perizia ordinata dai giudici del Tribunale dei Minori che dovrà verificare quale sia l'interesse per il minore. «Crediamo ovviamente - afferma l'altro avvocato della Antonelli, Francesco Caroleo Grimaldi - che per il bambino l'interesse sia di stare con la madre». Ieri mattina il presidente della Quarta Sezione penale della Corte d'Appello di Roma, Domenico Massimo Miceli, ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati della donna. Il motivo principale che ha portato alla decisione è l'assenza del pericolo di fuga.

Liam Cabriele McCarty: il bambino si presenta da solo in una caserma romana

Minori: bimbo conteso, Liam e' stato ritrovato
Tribunale dei minori decide affidamento bimbo a zio materno
29 gennaio, 20:06

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Liam, il bimbo di otto anni conteso dai due genitori, padre americano e madre italiana, e' stato ritrovato nel pomeriggio a Roma. Era stato nascosto dalla madre che ora e' detenuta in carcere a Rebibbia. Il bimbo ora e' negli uffici della Questura di Roma dove lo zio materno sta andando a prenderlo. Secondo una decisione del Tribunale dei Minori di Roma il bimbo dovra' vivere presso lo zio materno.

La madre di Liam e' stata arrestata ieri per sequestro del bambino, in esecuzione di un ordine di estradizione da parte degli Usa. Il suo avvocato contesta la decisione del Tribunale dei minori di Roma che ha stabilito di affidare il bambino allo zio materno. Tra i due fratelli, infatti, c'e' un forte conflitto, tanto che il bimbo non vede lo zio da quattro anni.

Quindi per lui e' un estraneo. 'Fortunatamente - aggiunge il difensore di Antonelli - il tribunale dei minori ha compreso che la madre non puo' essere allontanata dal bambino, come al contrario il precedente provvedimento aveva disposto. Cosi' come ha compreso che rimettere il bimbo in casa famiglia sarebbe devastante.

venerdì 29 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: arrestata la madre

IL CASO DI LIAM
Bimbo conteso, arrestata mamma
L'avvocato della donna: «Ci rivolgiamo al governo italiano e confidiamo nella magistratura»

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ROMA - Arrestata per sottrazione di minore la mamma del bambino conteso con l’ex marito americano. La donna, Manuela Antonelli, è stata raggiunta da un mandato di estradizione emesso dal giudice del distretto di New York, e posta sotto custodia cautelare. Al momento si trova negli uffici della Questura di Roma. Della vicenda, nei mesi scorsi, si erano occupati i maggiori organi di informazione d’oltreoceano. Servizi sulla questione erano andati in onda sulla Cbs News e sulla Fox News. Il bambino conteso tra Stati Uniti e Italia si chiama Liam.

AFFIDATO AL PADRE E PORTATO VIA DALLA MADRE - La storia è iniziata circa due anni e mezzo fa, quando un tribunale di New York decise di affidare la custodia del bambino al padre, Mike Mcharty. La madre, Manuela, non condividendone la sentenza prese la decisione di lasciare l’America alla volta dell’Italia, portando via con sè anche il piccolo. Del caso si è occupato anche l’Fbi, che ha spiccato un mandato d’arresto per la donna e ha deciso di aprire un’inchiesta. Oggi gli agenti di polizia sono intervenuti al termine dell’udienza davanti al giudice dei minori. «E’ un atto di vera sopraffazione e di estrema gravità quello che gli Stati uniti stanno facendo nei riguardi della mia assistita - ha detto l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi - Per questo ci rivolgiamo al governo italiano affinchè intervenga a tutela di una madre disperata e di un bambino maltrattato e confidiamo nella magistratura, che dovrà ora esaminare gli atti dell’estradizione, alla quale noi ci opponiamo con forza». Il bambino non si sa dove sia anche perché la mamma non lo ha rilevato. (Fonte Apcom)

venerdì 22 gennaio 2010

Rignano Flaminio: nuova indagata per gli abusi sui bambini dell'asilo Olga Rovere



Nuova indagata per i presunti abusi di Rignano Flaminio
Un altro fascicolo e una nuova indagata per i presunti abusi nella scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. E’ il settimanale Panorama a rivelare l’esistenza di un’inchiesta sulle violenze di gruppo subite da bambini di 4 anni. Accertamenti che non riguardano le tre maestre, la bidella e l’autore Tv finiti davanti al gip con l’accusa più orribile. Per Panorama il fascicolo contro ignoti, affidato al pm di Tivoli Maria Domenica Perna, sarebbe un ”clone” di quello principale, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per e maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio e per la bidella Cristina Lunerti. In realtà sul registro degli indagati c’è già un altro nome. Una donna dell’est, che ha vissuto vicino a Rignano per molti anni. L’ipotesi è sempre la stessa: violenza sessuale nei confronti di minorenni e sequestro di persona. La donna viveva in una villa della frazione di Montelarco. Dove oggi campeggia un cartello ”casa è sotto sequestro per accertamenti urgenti”. Comincia tutto lo scorso autunno, quando un bambino riconosce quella casa, all’epoca in vendita. I genitori si rivolgono ai carabinieri. E viene aperto il fascicolo. Il pm decide di portare nella villa le altre piccole presunte vittime degli abusi. Cominciano i sopralluoghi e in quattro riconoscono la casa, le stanze, la scena delle terribili violenze denunciate ai carabinieri dai genitori. I luoghi corrisponderebbero anche alla descrizione del ”castello”, più volte citato dai bambini della scuola Olga Rovere in sede incidente probatorio, nel corso degli incontri con un pool di esperti. Partono gli accertamenti sull’immobile, il proprietario della casa dimostra agli inquirenti di non saperne nulla: per anni, la villa è stata affittata a quella donna dell’est che viveva lì con la figlia.
Il nome della signora viene iscritto sul registro degli indagati. Poco prima di Natale, i carabinieri perquisiscono la casa, il pm incarica il Ris di cercare tracce biologiche dei bambini. I militari sequestrano anche alcuni giocattoli. Oggetti che sarebbero incompatibili con l’età della figlia della signora, già maggiorenne. L’esame degli esperti è ancora in corso. La perizia dovrebbe arrivare sulla scrivania del magistrato per la fine di febbraio. Le tracce biologiche saranno confrontate con il Dna prelevato ai bambini durante la prima indagine. Un accertamento che nell’inchiesta principale a carico dei cinque imputati non ha portato a nulla. La donna intanto avrebbe già lasciato l’Italia e sarebbe tornata nel suo Paese.
Per Antonio Cardamone, difensore di parte civile insieme a Franco Merlino, gli accertamenti sono solo all’inizio: «Bisogna ancora chiarire molti aspetti – dice – in particolare il collegamento con gli imputati, perché, se gli abusi sono avvenuti in orario scolastico, è evidente la connessione di questa nuova indagine con il processo principale. D’Altra parte che qualcosa o qualcuno fosse rimasto fuori dall’inchiesta è un dato certo, emerso dalle testimonianze dei bambini e dai riscontri eseguiti successivamente». di Valentina Errante Il Messaggero

sabato 16 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty - Video raccontano la sua storia




Pedofilia - Nuova udienza per il caso di abusi all'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio



Rignano, l'autore tv - "Contro di noi il nulla"
Hanno preso la parola per smontare, per l'ennesima volta, il castello di accuse formulate dalla procura di Tivoli nei loro confronti nella vicenda dell'asilo di Rignano. L'autore tv Gianfranco Scancarello e la moglie, maestra, Patrizia Del Meglio, sono comparsi davanti al gup Pierluigi Balestrieri per dichiararsi estranei ai fatti e vittime di "una situazione irreale"

La scuola di Rignano Hanno dichiarato di essere innocenti, rendendo dichiarazioni spontanee davanti al gup, due degli imputati nell'inchiesta su presunti abusi che sarebbero stati compiuti ai danni di bambini della scuola materna "Olga Rovere" di Rignano Flaminio. Affermazioni, rese nel corso dell'udienza preliminare a Tivoli davanti al gup Pierluigi Balestrieri da due degli imputati: i coniugi Gianfranco Scancarello, autore televisivo, e Patrizia Del Meglio, maestra, che si sono presentati in tribunale accompagnati da due body-guard. Una scelta nata in relazione a quanto avvenuto la scorsa udienza, quando al loro arrivo ci furono momenti di tensione con i genitori dei bambini che avrebbero subito gli abusi. "Siamo qui per gridare con chiarezza: noi siamo innocenti. Ci chiediamo quindi perché siamo qui a fronte del nulla assoluto raccolto a carico mio e di mia moglie".

Così, stando a quanto si è appreso, Scancarello che, nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, ha ricostruito il suo "incubo processuale": "Ci siamo dovuti trasferire a Roma - ha detto - La Rai mi ha revocato ogni incarico professionale e la nostra figlia più piccola ha subito uno choc psichico da cui solo adesso comincia a riprendersi. Non abbiamo nulla da nascondere, non abbiamo mai fatto male a nessuno e confidiamo nella capacità del giudice di distinguere il vero dal falso, il verosimile dall'assurdo e riconoscere l'innocenza di chi dovrà giudicare, soprattutto quando essa, come nel nostro caso, è del tutto conclamata". "Potrebbe essere un classico errore di persona il mio coinvolgimento nell' inchiesta". Così la Del Meglio che ha poi aggiunto: "Di Patrizia ce ne erano altre sia dentro la scuola sia fuori. Tra queste anche la madre di uno dei bambini denuncianti e la nonna di un altro. C'è un errore di persona. Io sono stata identificata per mezzo di una videocassetta della prima comunione di mia figlia". La parola è quindi passata ai legali di parte civile per le loro arringhe che si concluderanno la prossima udienza già fissata per venerdì prossimo. Al termine dell'udienza preliminare il gup dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Mansi nei confronti dei cinque imputati.


Si tratta in particolare delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio e del marito di quest'ultima, il produttore televisivo, Gianfranco Scancarello, nonché della bidella Cristina Lunerti. Per quest'ultima la procura aveva chiesto l'archiviazione ma il gip Elvira Tamburelli ha respinto tale istanza, disponendo l'imputazione coatta nei suoi confronti. Sono finite invece in archivio le posizioni della maestra Assunta Pisani e del benzinaio cingalese Kelum Weramuni De Silva. Atti osceni, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza. Questi i reati contestati agli imputati a seconda delle singole posizioni processuali.
(15 gennaio 2010) Repubblica.it

venerdì 8 gennaio 2010

Violenza sessuale nel bagno della scuola


Aggredita nel bagno della scuola a 16 anni
Fermato un ragazzino straniero. Dai primi accertamenti,
la violenza sarebbe stato consumata


È accusato di violenza sessuale su una ragazzina straniera di 16 anni un giovane - anch’egli straniero e minorenne - fermato dai carabinieri. L’ episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nei bagni di una scuola media cittadina, un istituto nel quartiere fieristico dove nel pomeriggio si svolgono lezioni per ragazzi immigrati.

IL BIDELLO - A dare l’allarme, poco prima delle 18, è stato uno dei bidelli, che aveva sentito le grida di aiuto della studentessa provenire dai bagni. Poco dopo l’ha vista scappare seminuda, inseguita da un coetaneo, anche lui mezzo svestito. L’aggressore è riuscito a dileguarsi, ma nella fuga ha perso qualcosa, alcuni indumenti e forse il telefonino. Elementi che, insieme alle descrizioni fornite dai testimoni, hanno permesso ai carabinieri di stringere il cerchio sul presunto responsabile dello stupro, che nel giro di poche ore è stato individuato. Al momento non è stato precisato se si tratti di un alunno dello stesso istituto. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata all’ospedale Maggiore, dove è stato avviato il protocollo sanitario previsto per chi subisce abusi sessuali. Dai primi accertamenti, la violenza sarebbe stata consumata. La posizione del ragazzo fermato è ora al vaglio della procura per i Minori.


08 gennaio 2010 Corriere della Sera

martedì 5 gennaio 2010

Don Luciano Massaferro arrestato per abusi sessuali su una ragazzina




Alassio: parroco in carcere in attesa dell'interrogatorio

E' detenuto presso il carcere di Chiavari don Luciano Massaffero, 44 anni, il parroco di San Vincenzo e di San Giovanni di Alassio, arrestato dalla polizia per violenza sessuale su una bimba di undici anni. Da pochi mesi il prete era stato nominato dal vescovo Oliveri responsabile dell’ufficio scolastico della Diocesi. L’ordine di custodia cautelare in carcere, richiesto dal sostituto procuratore Alessandra Coccoli, è stato eseguito ieri mattina dalla squadra mobile e dal commissariato di polizia di Alassio. Gli agenti hanno anche perquisito (con esito negativo) la sua abitazione e gli uffici delle sue parrocchie. Domani sarà ascoltato dal giudice per l’interrogatorio di garanzia.
Sarebbe stata la relazione di una psicologa del Gaslini, che un paio di mesi fa ha incontrato in ospedale Genova la piccola su richiesta della madre, a far scattare l’inchiesta.

Savona: e-mail di un lettore sul caso Massaferro

Riceviamo e pubblichiamo l'e-mail di un lettore sul caso di Don Luciano Massaferro:

"Gent.mo Direttore buonasera.

Ho letto adesso il Vostro articolo sulla "serata di preghiera straordinaria" per i Sacerdoti e - ma guarda un po' che caso - per don Luciano Massaferro. Che bella solidarietà.....

Pregare per quella bambina, perchè superi indenne certi traumi no, eh.... pregare per il Magistrato che sta indagando su un caso così delicato, perchè venga fuori la verità senza ombra di dubbio no, eh....Sono lontano dalla Chiesa ormai da molto tempo; e credo che queste cose allontanino sempre più gente, non solo dalla Chiesa, ma dalla fede stessa. E' come se passasse l'equazione "Dio permette queste cose da parte dei Suoi Sacerdoti = Dio è di fatto complice." Oppure "I Vescovi non prendono provvedimenti = sono tutti così". Sarebbe ingiusto e fuorviante. Ma a volte viene da pensarlo.

Non dico che non sia giusto manifestare la propria incredulità di fronte a certe accuse; personalmente sono convinto che una persona sia innocente sino a sentenza definitiva, e ci mancherebbe altro. Ma se anche fossi assolutamente certo dell'innocenza di quella persona sono altrettanto convinto che non ne prenderei le difese (a meno di non avere prove certe), perchè il Magistrato deve fare serenamente e fino in fondo il proprio lavoro.

Soprattutto facciamo in modo che non si scambino i ruoli tra chi è vittima di un reato e chi lo compie... chi difende pubblicamente con tanta "convizione di innocenza" don Luciano Massaferro forse - fortunatamente - non è mai stato a contatto con una vittima di un tale reato, non ha mai veramente avuto un "contatto ravvicinato" con le famiglie di chi ha subito tali traumi.
Se questi signori soltanto avessero provato a stare a contatto con le vittime di violenza sessuale, molto probabilmente si sarebbero astenuti da quelle pubbliche esternazioni almeno sino alla sentenza. Per la serenità di tutti. Potevano dimostrare la propria solidarietà a quel Sacerdote ad esempio scrivendogli in privato, andando a trovarlo in carcere; scrivere sui giornali - in questi casi - serve solo a far rumore e polvere.

Se poi don Luciano Massaferro sarà ritenuto innocente dal Giudice, sarò il primo - se lui lo vorrà - a stargli vicino ed a dimostrargli fattivamente la mia solidarietà per aver subito un'ingiusta calunnia. Anche se non sono "uomo di Chiesa".
Per il momento mi auguro - ed auguro a tutte le parti in causa - che la verità arrivi in fretta, per tutti.

Mi consenta di aggiungere che la Vostra informazione è sempre stata imparziale e lo è stata anche in questa occasione, malgrado l'estrema difficoltà intrinseca a queste vicende. Siete davvero degli ottimi professionisti.

Mi perdoni lo "sfogo", è solo la piccola opinione di un uomo qualunque; piuttosto mi permetta di complimentarmi ancora con Lei ed i Suoi collaboratori per l'ottimo - e difficile - lavoro che state facendo per un servizio di informazione efficiente e corretto.

Distinti saluti


Moreno Masante
Sanremo

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Lunedì 04 Gennaio 2010 ore 17:05


Alassio: Ac diocesana "certi dell'innocenza di don Luciano"

Ha aspettato qualche giorno l’Azione Cattolica diocesana per intervenire sulla vicenda dell’arresto di Don Luciano Massaferro. Per prudenza rispetto alle indagini che ancora sarebbero in corso. Poi dopo l’adorazione di ieri sera per i sacerdoti, a cui tanti laici del vicariato di Alassio hanno partecipato, il Presidente diocesano dell’AC, Angelo Ricci, ha sciolto le riserve e a Savonanews.it ha confidato quanto gli educatori della Parrocchia di San Vincenzo e San Giovanni, circa una dozzina, siano molto sconcertati e non si diano pace per l’accaduto. “I giovani non capiscono per come conoscono personalmente Don Luciano – ha dichiarato Angelo Ricci - e sono sicuri che al sacerdote non si possa attribuire un reato simile. Hanno però fiducia che la verità verrà a galla, si augurano, nel più breve tempo possibile”.
“Innanzitutto ci vuole rispetto- si legge nella nota rilasciata dalla presidenza dell’AC diocesana- Rispetto per la persona. Per la vita dei ragazzi che devono poter crescere in un ambiente sano e il più possibile sereno, dove l'incontro con le altre persone sia esperienza di crescita umana e spirituale, e non minaccia o peggio violazione della propria persona. La pedofilia è un male che va condannato senza condizioni e combattuto con decisione”.
“Ci vuole rispetto – prosegue la nota - per chi, come don Luciano, si trova al centro di vicende giudiziarie. Noi conosciamo don Luciano come persona molto generosa, disponibile, dedita con convinzione alla sua missione di prete, capace di edificare un ambiente dove la gioia e l'entusiasmo dell'incontro con il Signore che viene non sono vuote parole, ma vissuto quotidiano. Siamo vicini alla persona di don Luciano nella preghiera e nell'affetto, fiduciosi che l'accertamento della verità dimostri la sua estraneità ad una vicenda talmente esecrabile.
“Ci vuole rispetto per il lavoro di chi svolge la propria attività con coscienza e professionalità: i magistrati che si stanno occupando del caso, con fiducia nel loro impegno e con la speranza che si possa acclarare la verità in tempi brevi; i giornalisti che con onestà intellettuale informano avendo verificato le notizie che trasmettono, non cedendo a preconcetti o a facili sensazionalismi. In un tempo in cui siamo abituati al qui ed ora, dove siamo portati a ritenere essenziale solo il presente, anche noi vorremmo che tutto fosse già chiarito. Coltiviamo la pazienza dell'attesa nella preghiera perché il Signore conforti chi soffre, aiuti a rimarginare le ferite di chi è stato violato nella propria dignità e illumini le menti di tutti”. Conclude la presidenza dell’Azione cattolica diocesana.

Martedì 05 Gennaio 2010 ore 15:53 http://www.savonanews.it

Abusi su di un bambino di appena due anni - Madre e convivente in carcere

(AGI) - Palermo, 5 gen. - Convalidato l'arresto di una coppia di Terrasini (Palermo) bloccata ieri con l'accusa di violenza sessuale ai danni del figlioletto di due anni e mezzo della donna. Il gip Antonella Consiglio ha confermato il provvedimento eseguito dai carabinieri su richiesta del sostituto procuratore Sara Micucci, disponendo per i due la custodia in carcere. I militari dell'Arma avevano ammanettato per l'orribile delitto un 39enne pluripregiudicato per stupefacenti e una 27enne incensurata. Vittima il figlio avuto dalla donna in una precedente relazione. Sono proseguiti gli approfondimenti sulla dinamica dei fatti, anche con l'ausilio della Sezione Investigazioni scientifiche e di due carabinieri donna, esperti nel settore dei crimini ai danni di donne e bambini. Dei fatti era stata sin da subito informata anche la procura per i Minori a tutela del bambino coinvolto e degli altri due figli minori della donna, tutti affidati ai nonni materni. (AGI) Mrg