martedì 30 ottobre 2007

CHIKATILO - Assassino seriale


Il più spietato serial killer della Russia di questo secolo. Chikatilo è nato il 16 ottobre del 1936, nell' Ukraina.

Biografia prima dei delitti
Da piccolo, ad Andrei Chikatilo e a sua sorella fu ripetutamente raccontato come il loro fratello, Stepan, fu sequestrato e in seguito mangiato, durante la grande fame dell’Ukraina del 1930. Infatti i certificati di nascita e di morte di Stepan Chikatilo sono inesistenti, non ci sono prove che fu mai esistito. La madre di Chikatilo fu però cosi` convincente nel raccontare questa storia, quasi in un delirio isterico, che i suoi figli furono convinti che lei dicesse il vero. Se già la sorte di suo fratello non fosse stata una tragedia terribile da sopportare, Andrei crebbe anche miope, mezzo cieco già dalla giovinezza, e soffrì una disfunzione sessuale dall’inizio dell’adolescenza che lo rese impotente. Anche se si sposò nel 1960, e diventò padre di due bambini, Chikatilo persisteva nel credere di essere stato accecato e castrato apposta dalla nascita, una condizione che più tardi gli provocò delle fantasie di violenta vendetta.

Laureato e membro del partito comunista, fino dai suoi primi giorni di servizio militare, andò a insegnare a una scuola maschile di minatori a Rostov nel Don. Dall’inizio del suo lavoro, fu deriso dai ragazzi che lo chiamavano Oca, per via del suo collo lungo e della sua posa sempre scomposta. Più tardi, dopo che cominciò a molestare gli studenti, lo chiamarono "finocchio", assalendolo alcune volte quando entrava nei dormitori per spegnere le luci. Malgrado la sua statura e la sua età, Chikatilo si impaurì dei ragazzi e cominciò a portarsi dietro un coltello. Andrei Chikatilo sviluppò le sue deviazioni in ritardo rispetto alla norma dell’assassinio seriale. La maggior parte dei serial killer infatti, cominciano a fare delle vittime verso i vent’anni, ma Chikatilo uccise per la prima volta quando aveva già quarantadue anni.

Le vittime
La sua prima vittima fu una bambina di nove anni dal nome di Lenochka Zakotnova, la porto’ in una casa vuota a Shakhty, dove, dopo avere tentato invano di violentarla, l’ammazzò dandole tre coltellate e buttando il suo corpo nel fiume Grushovka. La bambina fu poi trovata sotto un ponte impigliata ad un ramo nella vigilia di Natale. La polizia sospettò di un violentatore locale, Alexander Kravchenko, che all’inizio rifiuto` di ammettere di aver ucciso la ragazzina, ma nel a febbraio del 1979, dopo che sua moglie fu persuasa a testimoniare contro di lui, confessò di aver ucciso la bimba. Inizialmente fu condannato alla di morte, ma più tardi la sentenza fu tramutata in quindici anni di prigione. In seguito, dopo varie proteste da parte della famiglia Zakotnova, venne riaperto il processo a carico del Kravchenko, che ripristinò la prima condanna. La pena di morte fu eseguita nel marzo del 1982. Kravenchko fu fucilato nel luglio del983, chiudendo il caso della prima vittima di Andrei Chikatilo.

Trascorsero tre anni prima che Chikatilo colpisse ancora. Nel frattempo, Andrei fu licenziato per aver molestato degli studenti, ma la sua funzione di socio nel partito l'aiutò, in quanto gli venne offerto un altro lavoro in una fabbrica a Shakhty. In quel periodo, era sempre in viaggio sia in auto, che in treno, e questo lo aiutò molto nel cercare e uccidere le sue vittime. Chikatilo aveva bisogno di tempo per formarsi e gradualmente passare da i rari, sporadici assassinii, a gli omicidi sempre più frenetici e folli degli anni a venire.

La sua seconda vittima fu una 17enne di nome Larisa Tkachenko. La ragazza quel giorno marinò la scuola, Chikatilo la convinse ad andare con lui nei boschi a fare l’amore. Lei fece il grave errore di ridere della sua impotenza nell’atto sessuale, così Chikatilo la strangolò, mordendole dopo la morte, la gola, le braccia e i seni, ingoiando uno dei suoi capezzoli, dopodichè spinse un bastone nella vagina. Non ci furono, anche in quel caso, nessuna evidenza e nessun sospetto nei suoi confronti.

Chikatilo fece la sua terza vittima, il 12 giugno del 1982. Lyuba Biryuk di dodici anni, la bambina, fu adescata dal villaggio di Zaplavskaya nei boschi, per ucciderla le diede almeno quaranta coltellate, le sue ferite includevano mutilazioni degli occhi, che poi diventarono il suo biglietto da visita. Oltre un anno passò prima che il cadavere della ragazza venisse trovato nel luglio del 1983.

Nel frattempo, Chikatilo fece altre tre vittime prima della fine dell’anno, incluso la sua prima vittima maschile, Oleg Podzhidaev, di nove anni. Il cadavere di Oleg non fu mai trovato, però sappiamo dalla confessione di Chikatilo che il bimbo fu castrato del suo organo. I suoi genitali furono portati via dal posto dell’omicidio, e questo diventò un’altra firma dei suoi delitti.

Il fuggevole Shelter Belt Killer, cosi’ chiamato per la frequenza delle vittime che furono trovate squartate qua e là per i boschi, sulle linee ferroviarie, ecc. Cominciò ad uccidere più freneticamente nel 1984, con quindici vittime massacrate fra gennaio e settembre. Mentre questi massacri erano in progressione, il 22 febbraio del 1984, Chikatilo fu accusato di aver rubato un rotolo di tela cerata da luogo di lavoro. Sette mesi dopo, con quel caso ancora in sospeso, fu arrestato per comportamento indecente in pubblico, dopo che la polizia lo vide molestare alcune donne alla stazione dell’autobus a Rostov. Per quell’ accusa fu imprigionato per quindici giorni, ma restò in prigione per tre mesi, mentre gli investigatori lo interrogarono incessantemente al riguardo degli omicidi di Shelter Belt. Siccome il suo tipo di sangue (A) non corrispondeva a quello dello sperma trovato sui cadaveri, non fù più sospettato, ma a dicembre del 1984, Chikatilo fu finalmente condannato per aver rubato la tela cerata. Fu condannato a un anno di galera, ma un giudice, che lo aveva preso in simpatia, gli diede un Po di credito, quindi Chikatilo fu liberato immediatamente.

Il macabro gioco continuò, cadaveri apparivano in tutta Rostov e dintorni, altre vittime furono ritrovate persino a Tashkent. In quel periodo Chikatilo arrivò al culmine della sua follia. A un certo punto, un gruppo di uomini, tutti ritardati mentali, confessarono di aver commesso quegli omicidi e gli investigatori presero in considerazione queste testimonianze così contraddittorie, facendo guadagar tempo a Chikatilo. Quando Andrei Chikatilo fu nuovamente arrestato , a Novocherassk, il 20 novembre del 1990, a sua volta finalmente confessò i suoi orribili crimini nei minimi dettagli, elencando un totale di cinquantadue vittime, portando la polizia nei luoghi degli omicidi dove ricostruì le scene dei crimini commessi con l’aiuto di manichini.

Chikatilo ebbe, subito dopo questo periodo, un cambiamento di comportamento, passando da una freddezza calcolata, ad una evidente follia mistica. Quando il processo per gli omicidi commessi, fu aperto nel 1992, negò con forza di aver commesso tutti quegli orribili omicidi che poco tempo prima aveva confessato, ma con le sue confessioni fortunatamente registrate, gli fu impossibile ritrattare. Fu condannato a morte dalla giuria, e fu giustiziato nella prigione di Mosca il 16 febbraio del 1994.

http://www.redhostingdns.com/index.php?title=Andrei_Chikatilo

A qualcuno rimase il dubbio che fosse stato realmente poi giustiziato!!

domenica 28 ottobre 2007

L'INIZIO?




IL PRIMO PEDOFILO-ASSASSINO DELLA STORIA.


Nel Medio Evo non mancano sanguinarie figure di vampiri ante-litteram fra loro, uno dei più famosi eroi militari del 1400: Gilles Lavai de Rais.Egli fu uno dei primi e più terribili ed efferati assassini seriali: barone di Rais, signore brètone, compagno di Giovanna d'Arco nella guerra contro gli Inglesi; durante la guerra dei cento anni, De Rais ebbe un ruolo chiave come generale degli eserciti francesi.Giovane, ambizioso, ricco e senza scrupoli, fu più tardi nominato da Re Carlo VII maresciallo di Francia nel 1433; Gilles si ritirò nel proprio castello in Bretagna e fu in questo priodo che iniziò la sua strada di sangue.Si convinse di dover bere sangue di fanciulli per ottenere ricchezza e immortalità.Furono 149 le sue vittime, tra il 1433 e il 1440 uccise e fece uccidere decine e forse centinaia di bambini e di ragazzi.Nessuno, a quel tempo, faceva molto caso alla quantità di bambini del popolo che sparivano. De Rais uccideva bambini dopo averli schiavizzati torturati ed averne abusato sessualmente con tecniche raccapriccianti. Una spedizione d'indagine ritrovò i resti di 50 corpi di bambini, straziati nei modi peggiori.Al processo, che nel 1440 concluse la sua carriera criminale, i giudici ordinano che fosse velato il Crocifisso dell'aula. Confessò l'omicidio di più di 140 di questi bambini nonchè le sue passioni per la magia nera, l'alchimia e l'evocazione di diavoli. Fu arso vivo insieme ai suoi due servitori-complici.


Presentazione BLOG

Questo BLOG nasce con l’intento di alternare “storie del passato” e “storie del presente” su quanto il MALE ESISTE. Il “MALE” di cui vorrei parlare con tutti voi è quello che coinvolge soprattutto “BAMBINI” che vengono ABUSATI, MALTRATTATI, SFRUTTATI, UCCISI, RAPITI ma senza dimenticare nessun “MALE” inflitto a chiunque, essere umano o animale che sia. Proprio negli ultimi tempi la stampa e la TV ci rendono partecipi di fatti di cronaca orribili che però sembra vengano subito cancellati dalla nostra memoria per una sorta di “autoprotezione” che la nostra coscienza si impone a salvaguardia, forse, della nostra vita stessa! Inutile negare, inutile far finta che nulla accade o sia mai accaduto: purtroppo IL MALE ESISTE!!! E, senza voler fare del terrorismo, dobbiamo ricordarcene invece per la salvaguardia di noi stessi, dei nostri cari e di ogni altro essere umano perché questa società non diventi territorio di nessuno, perché si ha bisogno di tutti per cambiare le menti, le leggi e quanto ci aiuti a interrompere questo stato orribile di cose!!

Un vigliacco è un essere che non ha mai osato guardare
nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di
scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera
selvaggia, di capire che cosa siano la felicità, il dolore,
l'amore: sono esperienze limite dell'uomo........
...... E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di
conoscere la vita.
Il resto è solo un far passare il tempo, un ripetere lo stesso
esercizio, invecchiare e morire senza aver realmente saputo
che cosa si stava facendo.
(Paulo Coelho da "Undici Minuti")