domenica 14 febbraio 2010

Rignano Flaminio - Candidatura IDV per Roberta Lerici

PROPOSTE DI ROBERTA LERICI, RESPONSABILE DIPARTIMENTO INFANZIA E STALKING ITALIA DEI VALORI DA INSERIRE NEL PROGRAMMA IDV PER LE ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO 2010

1) GRATUITO PATROCINIO PER I BAMBINI VITTIME DI ABUSI SESSUALI

2) PSICOTERAPIE GRATUITE PER I BAMBINI VITTIME DI ABUSI SESSUALI.

3) STANZIAMENTO FONDI PER L’ACQUISTO DI WEBCAM DA INSTALLARE NEGLI ASILI

4) PROGRAMMI SPECIFICI PER LE SCUOLE CHE COINVOLGANO INSEGNANTI, GENITORI E ALUNNI ATTI AD INDIVIDUARE SEGNALI DI DISAGIO NEI BAMBINI, SOPRATTUTTO NELLA FASCIA DA 0 A 5 ANNI(ASILO NIDO E SCUOLA MATERNA) E DAI 6 AI 10 ANNI (SCUOLA ELEMENTARE)

5) PROGRAMMA DI CONTROLLO SULLE STRUTTURE PER I MINORI QUALI COMUNITA’ E CASE FAMIGLIA CONVENZIONATE CON I COMUNI O CON LA REGIONE.

6) FINANZIAMENTO SPORTELLI DI ASCOLTO CON PSICOLOGI NELLE SCUOLE PER RAGAZZI , PROFESSORI O GENITORI (SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE)


Roma, 13 feb. – (Adnkronos) – ”La candidatura a consigliere regionale del Lazio di Roberta Lerici, che e’ stata responsabile dei rapporti con le istituzioni dei genitori di Rignano Flaminio ed e’ a capo del dipartimento politiche per l’infanzia e stalking Idv, accresce l’impegno dell’Italia dei Valori per le politiche della famiglia e dell’infanzia nella Regione”. Lo afferma in una nota il senatore Stefano Pedica, segretario regionale dell’Idv Lazio.

“Roberta Lerici, responsabile del Movimento per l’infanzia Lazio – dichiara Pedica – si impegnera’ a difesa della famiglia in temi fondamentali come pedofilia, maltrattamenti a scuola, bullismo e tutela dei minori nelle separazioni giudiziali. Le istituzioni regionali devo esercitare un ruolo fondamentale, non solo per risolvere ma anche per prevenire”.

“Non si puo’ sempre attendere che accada una tragedia per intervenire – conclude – ed e’ per questo che nel programma elettorale dell’IdV abbiamo inserito diverse iniziative come l’introduzione delle telecamere negli asili, il gratuito patrocinio e le terapie gratuite per i bambini vittime di pedofilia o maltrattati, che la Lerici seguira’ con costanza e attenzione”.

Rignano Flaminio: crudeltà inaudita negli abusi sui bambini della Olga Rovere

L'INCUBO SAREBBE INIZIATO NELL'ANNO SCOLASTICO 2001-2002. GIOCHI PARTICOLARI A SFONDO SESSUALE CON ADULTI
Il pm di Rignano: atti di crudeltà
Nelle carte del magistrato le violenze descritte nei dettagli. La difesa: non ci sono riscontri
Antonio Sbraga Sarà un processo contro «atti di sevizia e crudeltà» quello che il prossimo 27 maggio vedrà alla sbarra del Tribunale di Tivoli le tre maestre, una bidella ed un autore tv per i presunti abusi ai danni dei 21 bambini dell'asilo di Rignano Flaminio.
Nei capi d'imputazione, formulati nella richiesta di rinvio a giudizio dal pubblico ministero Marco Mansi, e inviati venerdì scorso al vaglio processuale dopo la camera di consiglio del Giudice per l'udienza preliminare Pierluigi Balestrieri, sono stati infatti descritti gli «atti a sfondo sessuale» nel dettaglio senza troppe perifrasi, ai quali i bambini sarebbero stati fatti «assistere e/o partecipare attivamente». Una discesa negli inferi per bimbi fra i 3 e i 5 anni che sarebbe stata indotta «anche con l'uso della violenza o minacce di danni fisici o di morte ai rispettivi genitori». Con i piccoli alunni che sarebbero stati quindi obbligati a «praticare reciprocamente su loro stessi atti di esplicita natura sessuale anche con l'uso di strumenti (vibratore, penna, pezzi di vetro)». Uno scenario da incubo che, «secondo quanto riferito dalle giovani vittime», scrive il magistrato, le avrebbe viste coinvolte ne «il gioco della puntura» e il «gioco del pisello», nel corso dei quali i bambini subivano o dovevano essere parte attiva nei confronti degli adulti. I quali avrebbero sottoposto i bambini «a maltrattamenti e percosse in quanto, sistematicamente e con carattere di abitudinarietà, li legavano dopo averli spogliati, praticavano sui medesimi, con l'uso di siringhe, prelievi di sangue o inoculazione di sostanze varie quali narcotici, stupefacenti o altre lesive della salute delle persone, alcune contenenti benzodiazepine, e li terrorizzavano o li traumatizzavano, vestendosi da diavolo o coniglio nero o altro ancora con uso di cappucci e mostrandosi ai medesimi completamente o parzialmente nudi». Un autentico tormento che sarebbe iniziato «nel corso dell'anno scolastico 2001-02» per una bambina e proseguito poi nel 2005-06 «per gli altri minori». Un'inchiesta durata oltre tre anni, con più di diecimila atti processuali, «ma senza alcun riscontro», ha obiettato il professor Franco Coppi, difensore della maestra Patrizia Del Meglio e di suo marito, l'autore tv Gianfranco Scancarello. «Con queste accuse assurde rischiano dai 12 ai 15 anni di carcere, ma nel processo ci si difenderà chiedendo i riscontri, sinora mai prodotti dall'accusa. Nessuna sevizia è stata provata se stiamo agli atti». Per i legali di parte civile, invece, «le accuse hanno un valido fondamento - concludono Pietro Nicotera, Antonio Cardamone e Franco Merlino, che assistono alcune delle 19 famiglie costituitesi in giudizio - ancora oggi i bambini stanno male e il dibattimento sarà un passaggio fondamentale per impedire che queste cose si ripetano». IL TEMPO 14.2.2010

sabato 13 febbraio 2010

Rignano Flaminio: rinviati a giudizio i 5 indagati per abusi sessuali su minori dell'asilo Olga Rovere

Rignano: A giudizio 3 maestre, l'autore tv e la bidella
Gup Tivoli: processo al via il 27 maggio
Dentro ci sono le lacrime e la rabbia, fuori il vento gelato e le telecamere delle tv, da una parte il dolore composto di chi sa di non aver vinto "la guerra ma solo una battaglia" e dall'altra la voglia di fuggire via "perché questa non è giustizia". E' finita come quasi tutti se l'aspettavano l'ultima udienza preliminare per il procedimento sui presunti abusi e violenze sessuali che sarebbero avvenuti a Rignano Flaminio, "almeno tra il 2005 ed il 2006". Il rinvio a giudizio dei 5 imputati non è una quindi, di fatto, una sorpresa, ma come sempre in questa storia, sin da quando deflagrò, con arresti e titoli sulle prime pagine dei giornali, i toni non possono essere contenuti. E se stavolta nessuno ha sputato addosso a chi è sotto accusa, come è successo alcune settimane addietro, proprio davanti al tribunale di Tivoli, è solo perché l'aver ottenuto un processo, per genitori, nonni e parenti, ripaga "dei quattro anni passati ad aspettare", come dice uno di loro, con la faccia rossa di freddo e di pianto. La prima udienza del 27 maggio prossimo sarà invece l'inizio del cammino per la gente di Rignano - avvertono combattivi i difensori degli imputati - Perché a quel punto tutte le voci, ogni diceria, chiacchera, sospetto, entrerà in aula e potrebbe diventare non solo alibi ma anche spiegazione di quello che molti ritengono come un "enorme frutto di suggestione", come dice l'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti, nella casa della quale, secondo la Procura, si sarebbero svolte alcune delle violenze di cui hanno parlato i bambini in incidente probatorio. "Anche se non è stato trovato nulla che possa far pensare che tutto ciò sia avvenuto", ha spiegato il professor Franco Coppi, che assiste l'insegnante Patrizia Del Meglio e l'autore tv Gianfranco Scancarello. Lei, che ha dovuto lasciare la cattedra, è al piano terra, con il viso segnato. "Era una riconosciuta pedagogista, autrice di libri - si spiega - ma da tempo è considerata un mostro, che faceva del male ai suoi piccoli alunni. Ed è assurdo". Nav/Apa feb 10 MAZ

venerdì 5 febbraio 2010

PEDOFILIA: STUPRO' BIMBO IN SPIAGGIA, CONDANNATO A PALERMO

PEDOFILIA: STUPRO' BIMBO IN SPIAGGIA, CONDANNATO A PALERMO

(AGI) - Palermo, 5 feb. - Condannato col rito abbreviato a otto anni Maurizio Ferrara, imputato di pedofilia per una violenza sessuale consumata nei confronti di un bambino di 11 anni. Il fatto avvenne sulla spiaggia della borgata di Vergine Maria, a Palermo. Il giudice ha accolto la richiesta del Pm Fabiola Furnari e della parte civile (si era costituito il nonno del bambino). Alla persona offesa e' stata liquidata una provvisionale immediatamente esecutiva di centomila euro.
Ferrara fu arrestato nel luglio scorso. (AGI) Cli/Pa/Rap/Mzu

Rignano Flaminio: la decisione del Gup rinviata al 12 febbraio

IL PROCESSO SUI PRESUNTI ABUSI A SCUOLA
Rignano, venerdì prossimo
si decide sul rinvio a giudizio
Dopo l'intervento dell'avvocato difensore la decisione del gup sul rinvio a giudizio delle tre maestre, la bidella e un autore tv, accusati di presunte violenze sessuali su 21 bimbi, slitta al 12 febbraio
.

Slitta a venerdì prossimo la decisione del gup di Tivoli sul rinvio a giudizio o meno di tre maestre, una bidella e un autore tv, accusati di essere responsabili dei presunti abusi sessuali compiuti su almeno 21 bambini della scuola "Olga Rovere" di Rignano Flaminio. Dopo l'intervento dell'avvocato Roberto Borgogno, difensore di due degli accusati, il giudice ha aggiornato l'udienza a venerdì 12 febbraio. In quella data, l'avvocato Franco Coppi, concluderà gli interventi difensivi, lasciando poi spazio ad eventuali repliche dei rappresentati della pubblica accusa, delle parti civili e delle difesa, e alla Camera di Consiglio.

Il gup Pierluigi Balestrieri dovrà decidere se rinviare a giudizio, o meno, le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, la bidella Cristina Lunerti e l'autore tv Gianfranco Scancarello, per i quali il pm Marco Mansi ha chiesto il processo per le accuse, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, violenze sessuali su minore di anni 10 e atti osceni in luogo pubblico.

I morti senza nome della clinica di Serra d'Aiello


La scoperta durante la riesumazione dei cadaveri di alcuni degenti
nell'ambito delle indagini sulla misteriosa scomparsa di alcune persone
Serra d'Aiello, la clinica dell'orrore
trovate quattro bare in un loculo
di ANNA MARIA DE LUCA

COSENZA - Quattro cadaveri in un solo loculo. La Procura della Repubblica di Paola ha trovato quel che cercava: gli scomparsi della clinica Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello, gestita dal prete don Alfredo Luberto. O meglio: alcuni degli scomparsi. Uomini e donne abbandonati in una struttura per decenni fatiscente ma che era un pozzo di San Patrizio, oltre che un bacino elettorale intoccabile. Persone a cui è stata negata ogni dignità. Fino al punto da negarne l'esistenza.

L'apertura dei loculi è iniziata questa mattina. Il procuratore capo Bruno Giordano ha dato ordine di aprirne 67. Siamo quindi solo all'inizio. Nel loculo che contiene quattro bare, la più recente è stata messa in fondo. Sono tutte senza nome. C'è ancora molto da scoprire. Verità sepolte che oggi tornano alla luce smentendo con i fatti chi ha sempre sostenuto che le scomparse erano solo una fantasia giornalistica. "Nessuno è mai sparito qui": cosi commentava, dopo lo scoop di Repubblica, chi per decenni nella clinica ha lavorato fianco a fianco con i ricoverati. Ora bisognerà dare un nome ai cadaveri. Servirà per restituire loro un pezzo di quella dignità cancellata nella clinica di proprietà della Curia di Cosenza.

E' difficile persino associare i nomi alle persone, dato che in molti casi le cartelle cliniche non sono neanche state trovate, in altri erano taroccate. Fogli fotocopiati, tutti uguali. Come si è dimostrato dopo lo sgombero della clinica, a marzo. Gli istituti che hanno accolto gli ex ricoverati di Serra d'Aiello si sono ritrovati di fronte a persone senza nome, senza diagnosi. Il caos più totale, nel silenzio complice di chi gestiva la clinica e di chi ci lavorava, dei politici che venivano eletti con i voti dei ricoverati, tutti residenti nell'istituto, che andavano ad aumentare a dismisura il numero degli abitanti del piccolo paesino arroccato sul monte vicino Amantea.

Il numero dei pazienti, negli anni, è arrivato sino a novecento. Provenivano da tutta Italia perché la "Papa Giovanni" era il posto dove era possibile parcheggiare anziani, invalidi, giovani con problemi mentali senza spendere nulla. Ci pensava la Regione a pagare, sborsando fino a 195 euro per ogni paziente. Soldi mai trovati, che hanno fatto vivere nel lusso e nel potere il prete che gestiva la clinica, condannato a sette anni di reclusione per il buco economico. Tredici milioni di finanziamenti e quindici milioni di contributi mai pagati. Quasi il doppio il numero dei dipendenti: padri, madri, figli assunti in blocco. Quasi tutti a Serra d'Aiello avevano almeno uno o due parenti che lavoravano nella clinica. Senza specializzazioni mediche nella quasi totalità dei casi. Era la Fiat di Serra d'Aiello, il posto dove tutti trovavano lavoro. Il posto che faceva potente l'ex prete che ne era a capo. La Guardia di Finanza ha impiegato due giorni per fare l'inventario dei tesori trovati a casa sua, mentre i ricoverati vivevano tra epidemie di scabbia.

Ora dovrà rispondere anche delle scomparse. Il processo si deve ancora aprire. Innanzitutto bisogna quantificarle. Dei dodici presunti scomparsi la Procura di Paola ne conta otto ufficiali. Più vari casi di morti sospette, di cui cinque certificate. E un centinaio di casi di lesioni aggravate e maltrattamenti. Al di là di questi numeri si apre una grande zona grigia fatta di omertà, scomparse, raggiri. Fatta di vite abbandonate tra le mura di tre casermoni di cemento che nascondevano, dietro al nome di un Papa, la più profonda miseria umana.

mercoledì 3 febbraio 2010

Liam Gabriele McCarty: conferenza stampa a Roma. Appoggiamo la causa.

GIOVEDI' 4 FEBBRAIO ORE 10.00 PIAZZALE CLODIO, CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL TRIBUNALE

La situazione per Liam Gabriele si è aggravata. il tribunale dei minori ha appena disposto che Gabriele lasci la sua scuola per una scuola pubblica, che non abbia alcun contatto nemmeno telefonico con sua madre, e che gli incontri protetti vengano calendarizzati il 12 febbraio e fissati per chissà quale data. Fino ad allora, dunque, non potrà vedere né sentire sua madre, e mai più i suoi compagni di scuola, la sua maestra, la sua psicologa, ovvero gli unici punti di riferimento affettivi di tutta la sua vita.

Il suo avvocato (Tomassini) ha deciso di fare per domani alle 10 a piazzale clodio una conferenza stampa.

Siete tutti invitati.

Liam Gabriele McCarty: sentenze scellerate!

Troppo amore fa male, lo dicono i giudici

di Roberta Lerici

"...RITIENE IL COLLEGIO CHE L'ECCESSIVA ED ESCLUSIVA VICINANZA TRA IL MINORE E MADRE AUMENTEREBBE IL RISCHIO DI UNA DERIVA SIMBIOTICA CON ESCLUSIONE DELLA FIGURA PATERNA (CHE DA TEMPO E' STATA INIBITA ANCHE NELLE FORME PIU' PROTETTE)

TALE RISCHIO E' ELEVATO PER CUI OCCORRE EVITARE L'INSORGENZA DI GRAVI PATOLOGIE IN UN'ETA' COSI' IMPORTANTE PER LA STRUTTURAZIONE FUTURA DI UN EQUILIBRIO PSICHICO DUREVOLE NEL MINORE...."

Ecco uno stralcio della sentenza che ha collocato Liam Gabriele McCarty dallo zio materno portando di fatto a separare la mamma e il bambino che non si vedono nè si sentono da una settimana, ovvero dal giorno dell'arresto della madre.Stupisce il fatto che degli abusi sessuali urlati, gridati, ribaditi in tutte le occasioni possibili dal bambino,come causa del suo rifiuto nei confronti del padre, in questa sentenza non ci sia traccia."L'esclusione della figura paterna" pare sia colpa del buon rapporto con la madre. Cioè, secondo i giudici, il bambino avendo un rapporto troppo stretto con la madre, rifiuterebbe il padre.Ma il bambino il motivo del rifiuto lo ha indicato chiaramente, come mai non lo si menziona nella sentenza? Perchè, se è vero che una assoluzione del padre c'è, è anche vero che ci sono i racconti di un bambino che, innanzitutto, dovrebbe essere rispettato come persona.

".....RITENUTO CHE IL MINORE DEVE SEGUIRE PERCORSO TERAPEUTICO E DI SOSTEGNO NELLA SITUAZIONE ATTUALE VOLTO AL RECUPERO GRADUALE DELLA FIGURA PATERNA..."

Il recupero della figura paterna era già stato tentato nella casa famiglia dove il bambino ha vissuto per cinque mesi.E' stato chiuso in una stanza e tenuto fermo, mentre urlava e piangeva (fonte stampa, "chi l'ha visto").Ha rifiutato i suoi regali, e si è opposto con tale forza, che alla fine gli incontri sono stati sospesi .In quella casa famiglia del Municipio XIX, il bambino ha tentato due volte il suicidio. Dice il professor Cancrini che lo in cura da due anni:"«Il bimbo ha un legame positivo, sano, forte, intenso con la mamma, unico riferimento sicuro della sua vita. Toglierlo a lei è come strappare un albero dalla sua terra: muore», «E’ lucido, credibile, intelligentissimo. E’ certo di aver subito abusi. A prescindere dal merito processuale della vicenda, costringerlo a vedere il padre è una violenza».(fonte)

"LA MADRE DEVE SEGUIRE COME IL PADRE UN PERCORSO DI TERAPIA PSICOLOGICA ... RECUPERO DELLA FIGURA PATERNA: RIPRESA RAPPORTI COL PADRE GRADULMENTE CON INCONTRI PROTETTI NEL RISPETTO DELLE CONDIZIONI PSICOLOGICHE DEL MINORE. IL SERVIZIO SOCIALE DEVE RIFERIRE SUGLI INCONTRI PROTETTI CON LA MADRE RIFERENDO AL TRIBUNALE DEI MINORI, CIRCA L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE...-

Il padre e la madre vengono posti sullo stesso piano, ed entrambi dovranno incontrare il figlio in forma "protetta". Degli incontri della madre e del figlio, però, i servizi sociali dovranno fornire una relazione al tribunale. Per gli incontri con il padre, no.Per i giudici, i due genitori sono identici, anche se il bambino è nato dopo che i genitori erano già separati e non ha mai vissuto con il padre, che per lui "non ha mai pagato neppure gli alimenti"( dichiarazioni legali Manuela Antonelli) .

Gli abusi non esistono neanche se il bambino li ha raccontati e descritti a tutti gli esperti e i giudici con cui ha avuto a che fare. Non esistono neppure se segue da due anni una terapia psicologica per superare il trauma subito e diagnosticato dal professor Cancrini, un neuropsichiatra esperto, dalla professionalità riconosciuta a livello internazionale.Dice la madre:«Quando autorizzano gli incontri con pernottamento dal padre, Leone torna pieno di lividi, sembra impazzito, manipola le sue parti intime, fa pipì a letto, piange, non dorme, non vuol vedere il padre. Infine racconta di strane foto, strani video, strani giochi»

"... IL FATTO CHE I RAPPORTI TRA MADRE E FRATELLO SI SIANO INTERROTTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI NON PRECLUDE LA POSSIBILE DI RIPRESA DI UNA RELAZIONE CHE POTRA' SENZ'ALTRO MODULARE LA GRAVE CONFLITTUALITA' ESISTENTE FRA I GENITORI PERMETTENDO AL BAMBINO DI POTERSI ESPRIMERE LIBERAMENTE NEI SUOI AFFETTI E DESIDERI...."

Riguardo alla scelta della collocazione del bambino, stupisce il mancato approfondimento per valutare l'idoneità ad accudirlo della persona prescelta.La stessa madre dei due fratelli Antonelli, ha dichiarato che suo figlio non è adatto a prendersi cura di Liam Gabriele e ha lanciato un disperato appello in Tv chiedendo di non separare Manuela e il bambino. Fonti vicine a Manuela Antonelli, riferiscono, infatti, che il motivo della rottura fra i due fratelli, avvenne un giorno in cui, al rientro dagli Stati uniti nel 2006, il piccolo chiese di uscire insieme allo zio. Ma il fratello della Antonelli rifiutò, perchè si vergognava di lui.Aveva appreso degli abusi, e si vergognava di uscire con il bambino.

In quella occasione il fratello picchiò la sorella davanti al bambino, facendola sanguinare e riempiendola di lividi (agli atti).Quella è l'ultima immagine che il bambino ha avuto dello zio, finchè il Tribunale dei Minori, non ha deciso di collocarlo a casa sua, dove vive con una compagna che ha visto un paio di volte.

LE PAROLE DEL BAMBINO (FONTE)

« Mamma, non lasciare che mi prendano, non voglio tornare in casa famiglia, non voglio vedere mio padre, io gliel’ho urlato pure l’altro giorno a quei signori con la toga, gli ho raccontato le cose brutte che mi ha fatto, perché non mi ascoltano, perché non mi credono? Voglio una vita normale, ed essere lasciato in pace con mia mamma, e che mio padre mi lasci stare. Aiutami»

LE DICHIARAZIONI DEL PADRE IL 31 GENNAIO, RAI UNO TV7 ORE 23,30

".....Mio figlio ha sempre negato di aver subito abusi, e quando mi ha incontrato nello studio dello psicologo mi è corso incontro e mi ha abbracciato. Lui è stato danneggiato da un sistema che ha permesso che tutto questo avvenisse.Lei (ndr:la sua ex moglie) ha dei problemi. Il nostro (ndr:quello fra lui e suo figlio) era un rapporto perfetto, basta vedere i video ..... Vorrei chiedere agli italiani come reagirebbero se il loro figlio fosse rapito e messo in orfanotrofio. Io cerco di proteggere mio figlio da un futuro di problemi, non voglio toglierlo alla madre, voglio solo evitargli l'orfanotrofio----"

I GIUDICI DELLA SENTENZA CITATA:

ANGELA RIVELLESE PRES.RELATORE, dott. CLAUDIO COTTATELLUCCI, dott.ssa MARIA C.A. LEO, dott.BRUNO CALABRESE

RITIENE IL COLLEGIO CHE L'ECCESSIVA ED ESCLUSIVA VICINANZA TRA IL MINORE E MADRE AUMENTEREBBE IL RISCHIO DI UNA DERIVA SIMBIOTICA CON ESCLUSIONE DELLA FIGURA PATERNA (CHE DA TEMPO E' STATA INIBITA ANCHE NELLE FORME PIU' PROTETTE).


TALE RISCHIO E' ELEVATO PER CUI OCCORRE EVITARE L'INSORGENZA DI GRAVI PATOLOGIE IN UN'ETA' COSI' IMPORTANTE PER LA STRUTTURAZIONE FUTURA DI UN EQUILIBRIO PSICHICO DUREVOLE NEL MINORE.

LA MADRE DEVE SEGUIRE COME IL PADRE UN PERCORSO DI TERAPIA PSICOLOGICA

RITENUTO CHE IL MINORE DEVE SEGUIRE PERCORSO TERAPEUTICO E DI SOSTEGNO NELLA SITUAZIONE ATTUALE VOLTO AL RECUPERO GRADUALE DELLA FIGURA PATERNA.

VA INCARICATO IL SERVIZIO SOCIALE AFFIDATARIO DEL MUNICIPIO 19 IN STRETTA COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO MATERNO INFANTILE DELLA ASL COMPETENTE.

RIMANE POTESTA' OSPESA AD ENTRAMBI. LA POTESTA' NON PUO' ANDARE AL PADRE PERCHE' VIVE LONTANO.
LA FIGURA DEL TUTORE APPARE LA PIU TUTELANTE DEL MINORE ( AVV. MARCO GRAZIOLI) .

AFFIDAMENTO DEL BAMBINO ALLO ZIO:

IL FATTO CHE I RAPPORTI TRA MADRE E FRATELLO SI SIANO INTERROTTI NEGLI ULTIMI 2 ANNI NON PRECLUDE LA POSSIBILE DI RIPRESA DI UNA RELAZIONE CHE POTRA' SENZ'ALTRO MODULARE LA GRAVE CONFLITTUALITA'. ESISTENTYE FRA I GENITORI PERMETTENDO AL BAMBINO DI POTERSI ESPRIMERE LIBERAMENTE NEI SUOI AFFETTI E DESIDERI.

RECUPERO DELLA FIGURA PATERNA: RIPRESA RAPPORTI COL PADRE GRADULMENTE CON INCONTRI PROTETTI NEL RISPETTO DELLE CONDIZIONI PSICOLOGICHE DEL MINORE. IL SERVIZIO SOCIALE DEVE RIFERIRE SUGLI INCONTRI PROTETTI CON LA MADRE RIFERENDO AL TRIBUNALE DEI MINORI, CIRCA L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE-

WWW.BAMBINICORAGGIOSI.COM 3 FEBBRAIO 2010