venerdì 25 aprile 2008

Pedofilia: arrestato un lusernese

T Fonte: Eco del Chisone

Lunedì scorso, interrogato dal giudice, ha negato tutto
Pedofilia: arrestato un lusernese
A suo carico già un procedimento penale per reati analoghi
Ha negato tutto, sostenendo che il ragazzo si era inventato ogni cosa. Questa in estrema sintesi la conclusione dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto lunedì mattina in Tribunale a Pinerolo davanti al giudice Alberto Giannone, che ha convalidato l’arresto.Intanto, almeno fino a quando il giudice non si pronuncerà sulla richiesta di arresti domiciliari, Dario Quaglia resta alla Felicina di Saluzzo. E il suo legale, Giulia Duò, fa sapere: «Il giudice si è riservato di decidere (per questo ha tempo 5 giorni, ndr): per ora non rilascio dichiarazioni».

Quaglia, 45enne residente a Luserna S.G. (dove è noto come organizzatore di sedicenti lotterie e tornei sportivi), sabato 19 è stato arrestato dagli uomini del maresciallo Raia in esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal procuratore Giuseppe Amato e dal suo sostituto, Vito Destito.

A farlo finire in manette la denuncia di un giovanissimo che il presunto pedofilo avrebbe tentato di indurre alla prostituzione, offrendogli denaro in cambio di (inequivocabili) favori sessuali.

Accuse, quelle di violenza sessuale su minori, non nuove per Quaglia che nel marzo 2007, per analoghe contestazioni (e perfino con analoghe modalità di adescamento), era stato sottoposto agli arresti domiciliari dal Gip Marco Battiglia. Una misura poi revocata in attesa dell’udienza preliminare, fissata al 27 marzo davanti al giudice Luca Del Colle e poi rinviata, su richiesta del difensore che aveva optato per il rito abbreviato.

Nel frattempo, per Quaglia, nuovi guai che potrebbero farsi davvero seri, tenendo conto che ora c’è pure il rischio di recidiva.

L’episodio che l’ha portato in carcere risale proprio al 26 marzo (manco a dirlo, il giorno prima del processo che doveva celebrarsi a suo carico). Con un piccolo prologo datato 21 marzo. Quel giorno, stando a quanto denunciato ai Carabineri, Quaglia avvicina il sedicenne davanti alla Stazione ferroviaria di Pinerolo. Si qualifica come “Dario” e gli chiede se fosse interessato ad un lavoro di volantinaggio in vista delle imminenti elezioni politiche. Pattuito il compenso (25 euro al giorno), scambiati i cellulari e fissato l’appuntamento: cinque giorni più tardi davanti al bar Sport di Bibiana.

Il ragazzo si presenta, ma non da solo. Ad accompagnarlo c’è la fidanzata. Un imprevisto che suscita l’ira di “Dario” e che manda a monte l’incontro. “Dario” però non demorde e se prima lo insulta («terrone di merda, ti avevo detto di venire da solo») poi lo cerca (ripetutamente) al telefono. Il pomeriggio stesso si incontrano di nuovo e questa volta le avances sessuali si fanno esplicite. E pure il compenso viene precisato: 1.200 euro per soggiacere alle sue voglie. Tutto questo è emerso dal racconto del ragazzo che di quelle profferte, e dei relativi compensi, non vuole sentire neppure parlare.

È spaventato, anche perché avrebbe ricevuto sul cellulare minacce anonime (del tipo «ti spacco le gambe»), ma riesce comunque, anche spalleggiato dalla famiglia, a prendere una decisione coraggiosa: rivolgersi ai Carabineri di Luserna. Quegli stessi che sabato scorso hanno arrestato, in casa sua, il presunto pedofilo.

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