lunedì 21 dicembre 2009

Liam Gabriele McCarty "ricercato" - "wanted". Quando la Legge smentisce se stessa

IL BAMBINO CONTESO
«Il pm sbaglia. La madre riporterà Liam»
Parla l’avvocato Girolamo Andrea Coffari difensore della mamma del bimbo di 8 anni affidato alla casa famiglia.
ROMA – «La mamma di Liam è pronta a riportare il figlio nella casa famiglia, ma è sconcertante la decisione del pm Eleonora Fini di consentire la pubblicazione della foto e delle generalità del bimbo. L’appello della polizia poi è una sorta di assurdo ‘wanted’». Così l’avvocato Girolamo Andrea Coffari, avvocato della madre del bimbo italo- americano di 8 anni scomparso da alcune settimane, interviene nella vicenda del piccolo Liam Gabriele McCarty, che il Tribunale dei minori aveva affidato il 18 novembre scorso a una casa famiglia dove però non è mai arrivato.
«Domani denunceremo al Csm e al ministro della Giustizia il giudice Iannello e il presidente del Tribunale dei minorenni Melita Cavallo - aggiunge il legale, che è anche presidente nazionale del Movimento per l’infanzia – . Il 18 novembre Liam fu sentito dai giudici e urlò loro che non voleva vedere il padre. Ci hanno detto che il bambino era stato manipolato, ma noi abbiamo accettato che il padre (denunciato dall’ex moglie per abusi sul figlio e poi prosciolto il Italia) possa vederlo nel l’ambito di un percorso terapeutico».
In attesa che il bimbo venga riconsegnato dalla madre, ricercata negli Usa dall’Fbi, la battaglia legale ricomincerà il 4 gennaio prossimo. «Depositeremo una nostra memoria davanti a un altro collegio del Tribunale dei minori e sarà il giudice a decidere la sorte del bambino». Sugli ultimi sviluppi della vicenda le polemiche non mancano. La presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia, Alessandra Mussolini, ha annunciato che solleciterà «la task force della Farnesina che si occupa di bambini contesi. Diffondere foto di persone scomparse è ormai una metodologia d’indagine diffusa». Corrado Alvaro, garante regionale per la tutela dei minori, chiede invece di «evitare un trauma in più a un innocente».

1 commento:

Carla M. ha detto...

E' assurdo che qualcuno si prenda la briga di giudicare arbitrariamente, in base ai suoi personali preconcetti uniti ad una evidente ignoranza in materia di bambini, le affermazioni di un bimbo che denuncia a gran voce gli abusi subiti. Ma come faranno queste persone a dormire la notte? Si fa sempre più strada nei miei pensieri la convinzione che ci sia troppa malafede in chi viene pagato da noi cittadini per garantire ad ognuno i propri diritti. A quanto pare questi giudici dei diritti di Leone se ne fregano altamente: l'importante, come al solito, è tutelare i delinquenti. Giudici vergogna!! Usate il vostro potere per strappare i figli alle madri e lo fate con tale freddezza e arroganza che sembra ne ricaviate delle torbide, personali soddisfazioni, altrimenti il vostro ignobile agire non si può spiegare. Vorrei tanto sapere in base a cosa si può affermare con assoluta certezza che un bambino che denuncia gli abusi subiti sia stato manipolato dalla madre. Forse in base alle opinioni di certi SEDICENTI PSICOLOGI CHE INCONTRANO MADRI E FIGLI UNA SOLA VOLTA, PER UNA SOLA ORA, E TANTO BRAVI SONO (DA NOBEL DIREI) CHE RIESCONO A DEDURRE CON ASSOLUTA CERTEZZA CHE LA MADRE è UNA PAZZA E IL FIGLIO MANIPOLATO! La verità è che non c'è prova alcuna che Manuela Antonelli abbia manipolato il figlio; le opinioni dei cosiddetti "esperti" sappiamo tutti che non valgono nulla, poichè qualunque persona veramente esperta di psicologia infantile sa benissimo quanto i bambini siano sinceri e soprattutto quanto sia difficile manipolarli per lungo tempo senza che questi si tradiscano ingenuamente. Nel caso in questione, Leone non ha mai dato testimonianze contraddittorie, al contrario ha urlato la sua verità fin dall'inizio. Mi domando perchè tanta ostinazione nel non volergli credere: la pedofilia è così diffusa che nasce spontaneo in me il dubbio sulla moralità di chi è chiamato a giudicare (a partire dagli assistenti sociali per finire ai giudici stessi); chi garantisce per loro? Forse il fatto che stanno lì a guadagnare un pacco di soldi e a decidere delle nostre vite, manco fossero padrieterni? Forse il fatto che sono "intoccabili" e quindi apparentemente al di sopra degli altri? Ricordiamoci che sono pur sempre esseri umani, con le loro debolezze e i loro vizi...
Gli assistenti sociali in particolar modo poi, hanno un potere enorme nelle loro mani: persone qualunque che hanno il potere di decidere della vita degli altri, e spesso lo fanno in base alle loro personali simpatie o frustrazioni. Questo è ingiusto ed ignobile, perchè lascia spazio alle organizzazioni pedofile (purtroppo molte in italia) di agire indisturbate e semmai di arrivare persino a far parte delle istituzioni, così da agire tranqiullamente dall'interno: ecco forse una spiegazione a quanto accaduto. Le mie sono ovviamente tutte ipotesi e riflessioni, ma è normale che uno se le faccia: la mente umana cerca sempre di spiegare quello che pare assurdo ed inconcepibile, tipo strappare il figlio ad una madre per metterlo in orfanotrofio, distruggendo la vita di entrambi.