martedì 5 gennaio 2010

Don Luciano Massaferro arrestato per abusi sessuali su una ragazzina




Alassio: parroco in carcere in attesa dell'interrogatorio

E' detenuto presso il carcere di Chiavari don Luciano Massaffero, 44 anni, il parroco di San Vincenzo e di San Giovanni di Alassio, arrestato dalla polizia per violenza sessuale su una bimba di undici anni. Da pochi mesi il prete era stato nominato dal vescovo Oliveri responsabile dell’ufficio scolastico della Diocesi. L’ordine di custodia cautelare in carcere, richiesto dal sostituto procuratore Alessandra Coccoli, è stato eseguito ieri mattina dalla squadra mobile e dal commissariato di polizia di Alassio. Gli agenti hanno anche perquisito (con esito negativo) la sua abitazione e gli uffici delle sue parrocchie. Domani sarà ascoltato dal giudice per l’interrogatorio di garanzia.
Sarebbe stata la relazione di una psicologa del Gaslini, che un paio di mesi fa ha incontrato in ospedale Genova la piccola su richiesta della madre, a far scattare l’inchiesta.

Savona: e-mail di un lettore sul caso Massaferro

Riceviamo e pubblichiamo l'e-mail di un lettore sul caso di Don Luciano Massaferro:

"Gent.mo Direttore buonasera.

Ho letto adesso il Vostro articolo sulla "serata di preghiera straordinaria" per i Sacerdoti e - ma guarda un po' che caso - per don Luciano Massaferro. Che bella solidarietà.....

Pregare per quella bambina, perchè superi indenne certi traumi no, eh.... pregare per il Magistrato che sta indagando su un caso così delicato, perchè venga fuori la verità senza ombra di dubbio no, eh....Sono lontano dalla Chiesa ormai da molto tempo; e credo che queste cose allontanino sempre più gente, non solo dalla Chiesa, ma dalla fede stessa. E' come se passasse l'equazione "Dio permette queste cose da parte dei Suoi Sacerdoti = Dio è di fatto complice." Oppure "I Vescovi non prendono provvedimenti = sono tutti così". Sarebbe ingiusto e fuorviante. Ma a volte viene da pensarlo.

Non dico che non sia giusto manifestare la propria incredulità di fronte a certe accuse; personalmente sono convinto che una persona sia innocente sino a sentenza definitiva, e ci mancherebbe altro. Ma se anche fossi assolutamente certo dell'innocenza di quella persona sono altrettanto convinto che non ne prenderei le difese (a meno di non avere prove certe), perchè il Magistrato deve fare serenamente e fino in fondo il proprio lavoro.

Soprattutto facciamo in modo che non si scambino i ruoli tra chi è vittima di un reato e chi lo compie... chi difende pubblicamente con tanta "convizione di innocenza" don Luciano Massaferro forse - fortunatamente - non è mai stato a contatto con una vittima di un tale reato, non ha mai veramente avuto un "contatto ravvicinato" con le famiglie di chi ha subito tali traumi.
Se questi signori soltanto avessero provato a stare a contatto con le vittime di violenza sessuale, molto probabilmente si sarebbero astenuti da quelle pubbliche esternazioni almeno sino alla sentenza. Per la serenità di tutti. Potevano dimostrare la propria solidarietà a quel Sacerdote ad esempio scrivendogli in privato, andando a trovarlo in carcere; scrivere sui giornali - in questi casi - serve solo a far rumore e polvere.

Se poi don Luciano Massaferro sarà ritenuto innocente dal Giudice, sarò il primo - se lui lo vorrà - a stargli vicino ed a dimostrargli fattivamente la mia solidarietà per aver subito un'ingiusta calunnia. Anche se non sono "uomo di Chiesa".
Per il momento mi auguro - ed auguro a tutte le parti in causa - che la verità arrivi in fretta, per tutti.

Mi consenta di aggiungere che la Vostra informazione è sempre stata imparziale e lo è stata anche in questa occasione, malgrado l'estrema difficoltà intrinseca a queste vicende. Siete davvero degli ottimi professionisti.

Mi perdoni lo "sfogo", è solo la piccola opinione di un uomo qualunque; piuttosto mi permetta di complimentarmi ancora con Lei ed i Suoi collaboratori per l'ottimo - e difficile - lavoro che state facendo per un servizio di informazione efficiente e corretto.

Distinti saluti


Moreno Masante
Sanremo

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Lunedì 04 Gennaio 2010 ore 17:05


Alassio: Ac diocesana "certi dell'innocenza di don Luciano"

Ha aspettato qualche giorno l’Azione Cattolica diocesana per intervenire sulla vicenda dell’arresto di Don Luciano Massaferro. Per prudenza rispetto alle indagini che ancora sarebbero in corso. Poi dopo l’adorazione di ieri sera per i sacerdoti, a cui tanti laici del vicariato di Alassio hanno partecipato, il Presidente diocesano dell’AC, Angelo Ricci, ha sciolto le riserve e a Savonanews.it ha confidato quanto gli educatori della Parrocchia di San Vincenzo e San Giovanni, circa una dozzina, siano molto sconcertati e non si diano pace per l’accaduto. “I giovani non capiscono per come conoscono personalmente Don Luciano – ha dichiarato Angelo Ricci - e sono sicuri che al sacerdote non si possa attribuire un reato simile. Hanno però fiducia che la verità verrà a galla, si augurano, nel più breve tempo possibile”.
“Innanzitutto ci vuole rispetto- si legge nella nota rilasciata dalla presidenza dell’AC diocesana- Rispetto per la persona. Per la vita dei ragazzi che devono poter crescere in un ambiente sano e il più possibile sereno, dove l'incontro con le altre persone sia esperienza di crescita umana e spirituale, e non minaccia o peggio violazione della propria persona. La pedofilia è un male che va condannato senza condizioni e combattuto con decisione”.
“Ci vuole rispetto – prosegue la nota - per chi, come don Luciano, si trova al centro di vicende giudiziarie. Noi conosciamo don Luciano come persona molto generosa, disponibile, dedita con convinzione alla sua missione di prete, capace di edificare un ambiente dove la gioia e l'entusiasmo dell'incontro con il Signore che viene non sono vuote parole, ma vissuto quotidiano. Siamo vicini alla persona di don Luciano nella preghiera e nell'affetto, fiduciosi che l'accertamento della verità dimostri la sua estraneità ad una vicenda talmente esecrabile.
“Ci vuole rispetto per il lavoro di chi svolge la propria attività con coscienza e professionalità: i magistrati che si stanno occupando del caso, con fiducia nel loro impegno e con la speranza che si possa acclarare la verità in tempi brevi; i giornalisti che con onestà intellettuale informano avendo verificato le notizie che trasmettono, non cedendo a preconcetti o a facili sensazionalismi. In un tempo in cui siamo abituati al qui ed ora, dove siamo portati a ritenere essenziale solo il presente, anche noi vorremmo che tutto fosse già chiarito. Coltiviamo la pazienza dell'attesa nella preghiera perché il Signore conforti chi soffre, aiuti a rimarginare le ferite di chi è stato violato nella propria dignità e illumini le menti di tutti”. Conclude la presidenza dell’Azione cattolica diocesana.

Martedì 05 Gennaio 2010 ore 15:53 http://www.savonanews.it

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