domenica 31 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: nuova video storia

Rignano Flaminio: scartate le eccezzioni della difesa degli indagati per gli abusi all'asilo Olga Rovere


Rignano, gup respinge eccezioni difesa
Legali: nessun elemento a sostegno accuse
Nell'udienza preliminare di oggi è stata chiesta nuova trascrizione su registrazioni e altre tre udienze.

TIVOLI (30 gennaio) - Verificare se è vera la non reperibilità di uno o più cd relativi alla fonoregistrazione delle udienze, disporre la trascrizione integrale di tutte le udienze preliminari, aggiungere almeno altre tre udienze prima della camera di consiglio: sono le eccezioni che gli avvocati Franco Coppi e Roberto Borgogno hanno presentato al gup di Tivoli Pierluigi Balestrieri, nell'udienza preliminare che si è svolta oggi per la vicenda dei presunti abusi che sarebbero stati commessi su almeno 21 bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Eccezioni difensive che non sono state accolte.

«Non ci sono elementi per sostenere le accuse in giudizio, a maggior ragione se valutiamo i risultati dell'incidente probatorio effettuato per sentire i bambini. Il gup dovrà emettere una sentenza di non luogo a procedere per insussistenza dei fatti contestati». Ha sintetizzato così l'avvocato Giosuè Bruno Naso, il suo intervento, davanti al gup di Tivoli, in difesa della maestra Silvana Magalotti.

Dal canto suo, l'avvocato Francesca Coppi, uno dei legali dei coniugi Gianfranco Scancarello e Patrizia Del Meglio (altri due accusati), a conclusione del suo intervento ha aggiunto che «l'incidente probatorio e le indagini fatte non hanno fatto altro che fornire materiale che prova l'innocenza degli imputati rispetto a un quadro indiziario che già il tribunale della libertà aveva censurato come contraddittorio e insufficiente».

Intanto, a conclusione dell'udienza di oggi si è appreso che ci sono forti dubbi che già venerdì prossimo (come in precedenza stabilito) il gup possa entrare in camera di consiglio per decidere la sorte dei cinque accusati (tre maestre, una bidella, e un autore tv). Mancano infatti ancora due interventi difensivi (uno dei quali è stato segnalato come lungo nei tempi) e sono state preannunciate repliche agli interventi dei difensori.

sabato 30 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: scarcerata sua madre Manuela Antonelli

Liam, la madre è libera Ma lui resta dallo zio
Disposizioni La donna potrà vederlo quando vuole. Il caso resta aperto


In mezzo ancora una volta un innocente. Un bambino. Questa volta è Liam, famoso suo malgrado, ma tante vicende simili non finiscono sui giornali continuando a scavare solchi incolmabili nella psiche dei cosiddetti «figli contesi». Ora una notizia che farà piacere a molti, ma che non risolve il caso: Manuela Antonelli, la donna che da due anni lotta per avere in affidamento Liam, 8 anni, «reclamato» dal padre americano, potrà riabbracciare suo figlio. Ieri, all'ora di pranzo è uscita dal carcere romano di Rebibbia dove era richiusa da giovedì scorso perché ritenuta responsabile del reato di sequestro di persona, in esecuzione di un ordine di estradizione da parte degli Usa. «Ora voglio riprendere in mano la mia vita e non vedo l'ora di riabbracciare il mio bambino», ha detto emozionata uscendo dal carcere. Liam dall'altroieri vive con lo zio materno per decisione del tribunale dei minori di Roma che ha così revocato la precedente decisione di affidarlo a una casa famiglia. La madre, spiegano i suoi avvocati, ha comunque il diritto di vedere suo figlio, come e quando vuole. L'obiettivo dei difensori della donna è ora quello di far riavere il bambino alla madre. È in corso una perizia ordinata dai giudici del Tribunale dei Minori che dovrà verificare quale sia l'interesse per il minore. «Crediamo ovviamente - afferma l'altro avvocato della Antonelli, Francesco Caroleo Grimaldi - che per il bambino l'interesse sia di stare con la madre». Ieri mattina il presidente della Quarta Sezione penale della Corte d'Appello di Roma, Domenico Massimo Miceli, ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati della donna. Il motivo principale che ha portato alla decisione è l'assenza del pericolo di fuga.

Liam Cabriele McCarty: il bambino si presenta da solo in una caserma romana

Minori: bimbo conteso, Liam e' stato ritrovato
Tribunale dei minori decide affidamento bimbo a zio materno
29 gennaio, 20:06

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Liam, il bimbo di otto anni conteso dai due genitori, padre americano e madre italiana, e' stato ritrovato nel pomeriggio a Roma. Era stato nascosto dalla madre che ora e' detenuta in carcere a Rebibbia. Il bimbo ora e' negli uffici della Questura di Roma dove lo zio materno sta andando a prenderlo. Secondo una decisione del Tribunale dei Minori di Roma il bimbo dovra' vivere presso lo zio materno.

La madre di Liam e' stata arrestata ieri per sequestro del bambino, in esecuzione di un ordine di estradizione da parte degli Usa. Il suo avvocato contesta la decisione del Tribunale dei minori di Roma che ha stabilito di affidare il bambino allo zio materno. Tra i due fratelli, infatti, c'e' un forte conflitto, tanto che il bimbo non vede lo zio da quattro anni.

Quindi per lui e' un estraneo. 'Fortunatamente - aggiunge il difensore di Antonelli - il tribunale dei minori ha compreso che la madre non puo' essere allontanata dal bambino, come al contrario il precedente provvedimento aveva disposto. Cosi' come ha compreso che rimettere il bimbo in casa famiglia sarebbe devastante.

venerdì 29 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty: arrestata la madre

IL CASO DI LIAM
Bimbo conteso, arrestata mamma
L'avvocato della donna: «Ci rivolgiamo al governo italiano e confidiamo nella magistratura»

NOTIZIE CORRELATE
La mamma di Liam pronta a riportare il figlio nella casa famiglia
Il giudice: «Aiutateci a ritrovare Liam»
Il sito «Save Liam»
ROMA - Arrestata per sottrazione di minore la mamma del bambino conteso con l’ex marito americano. La donna, Manuela Antonelli, è stata raggiunta da un mandato di estradizione emesso dal giudice del distretto di New York, e posta sotto custodia cautelare. Al momento si trova negli uffici della Questura di Roma. Della vicenda, nei mesi scorsi, si erano occupati i maggiori organi di informazione d’oltreoceano. Servizi sulla questione erano andati in onda sulla Cbs News e sulla Fox News. Il bambino conteso tra Stati Uniti e Italia si chiama Liam.

AFFIDATO AL PADRE E PORTATO VIA DALLA MADRE - La storia è iniziata circa due anni e mezzo fa, quando un tribunale di New York decise di affidare la custodia del bambino al padre, Mike Mcharty. La madre, Manuela, non condividendone la sentenza prese la decisione di lasciare l’America alla volta dell’Italia, portando via con sè anche il piccolo. Del caso si è occupato anche l’Fbi, che ha spiccato un mandato d’arresto per la donna e ha deciso di aprire un’inchiesta. Oggi gli agenti di polizia sono intervenuti al termine dell’udienza davanti al giudice dei minori. «E’ un atto di vera sopraffazione e di estrema gravità quello che gli Stati uniti stanno facendo nei riguardi della mia assistita - ha detto l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi - Per questo ci rivolgiamo al governo italiano affinchè intervenga a tutela di una madre disperata e di un bambino maltrattato e confidiamo nella magistratura, che dovrà ora esaminare gli atti dell’estradizione, alla quale noi ci opponiamo con forza». Il bambino non si sa dove sia anche perché la mamma non lo ha rilevato. (Fonte Apcom)

venerdì 22 gennaio 2010

Rignano Flaminio: nuova indagata per gli abusi sui bambini dell'asilo Olga Rovere



Nuova indagata per i presunti abusi di Rignano Flaminio
Un altro fascicolo e una nuova indagata per i presunti abusi nella scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. E’ il settimanale Panorama a rivelare l’esistenza di un’inchiesta sulle violenze di gruppo subite da bambini di 4 anni. Accertamenti che non riguardano le tre maestre, la bidella e l’autore Tv finiti davanti al gip con l’accusa più orribile. Per Panorama il fascicolo contro ignoti, affidato al pm di Tivoli Maria Domenica Perna, sarebbe un ”clone” di quello principale, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per e maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio e per la bidella Cristina Lunerti. In realtà sul registro degli indagati c’è già un altro nome. Una donna dell’est, che ha vissuto vicino a Rignano per molti anni. L’ipotesi è sempre la stessa: violenza sessuale nei confronti di minorenni e sequestro di persona. La donna viveva in una villa della frazione di Montelarco. Dove oggi campeggia un cartello ”casa è sotto sequestro per accertamenti urgenti”. Comincia tutto lo scorso autunno, quando un bambino riconosce quella casa, all’epoca in vendita. I genitori si rivolgono ai carabinieri. E viene aperto il fascicolo. Il pm decide di portare nella villa le altre piccole presunte vittime degli abusi. Cominciano i sopralluoghi e in quattro riconoscono la casa, le stanze, la scena delle terribili violenze denunciate ai carabinieri dai genitori. I luoghi corrisponderebbero anche alla descrizione del ”castello”, più volte citato dai bambini della scuola Olga Rovere in sede incidente probatorio, nel corso degli incontri con un pool di esperti. Partono gli accertamenti sull’immobile, il proprietario della casa dimostra agli inquirenti di non saperne nulla: per anni, la villa è stata affittata a quella donna dell’est che viveva lì con la figlia.
Il nome della signora viene iscritto sul registro degli indagati. Poco prima di Natale, i carabinieri perquisiscono la casa, il pm incarica il Ris di cercare tracce biologiche dei bambini. I militari sequestrano anche alcuni giocattoli. Oggetti che sarebbero incompatibili con l’età della figlia della signora, già maggiorenne. L’esame degli esperti è ancora in corso. La perizia dovrebbe arrivare sulla scrivania del magistrato per la fine di febbraio. Le tracce biologiche saranno confrontate con il Dna prelevato ai bambini durante la prima indagine. Un accertamento che nell’inchiesta principale a carico dei cinque imputati non ha portato a nulla. La donna intanto avrebbe già lasciato l’Italia e sarebbe tornata nel suo Paese.
Per Antonio Cardamone, difensore di parte civile insieme a Franco Merlino, gli accertamenti sono solo all’inizio: «Bisogna ancora chiarire molti aspetti – dice – in particolare il collegamento con gli imputati, perché, se gli abusi sono avvenuti in orario scolastico, è evidente la connessione di questa nuova indagine con il processo principale. D’Altra parte che qualcosa o qualcuno fosse rimasto fuori dall’inchiesta è un dato certo, emerso dalle testimonianze dei bambini e dai riscontri eseguiti successivamente». di Valentina Errante Il Messaggero

sabato 16 gennaio 2010

Liam Gabriele McCarty - Video raccontano la sua storia




Pedofilia - Nuova udienza per il caso di abusi all'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio



Rignano, l'autore tv - "Contro di noi il nulla"
Hanno preso la parola per smontare, per l'ennesima volta, il castello di accuse formulate dalla procura di Tivoli nei loro confronti nella vicenda dell'asilo di Rignano. L'autore tv Gianfranco Scancarello e la moglie, maestra, Patrizia Del Meglio, sono comparsi davanti al gup Pierluigi Balestrieri per dichiararsi estranei ai fatti e vittime di "una situazione irreale"

La scuola di Rignano Hanno dichiarato di essere innocenti, rendendo dichiarazioni spontanee davanti al gup, due degli imputati nell'inchiesta su presunti abusi che sarebbero stati compiuti ai danni di bambini della scuola materna "Olga Rovere" di Rignano Flaminio. Affermazioni, rese nel corso dell'udienza preliminare a Tivoli davanti al gup Pierluigi Balestrieri da due degli imputati: i coniugi Gianfranco Scancarello, autore televisivo, e Patrizia Del Meglio, maestra, che si sono presentati in tribunale accompagnati da due body-guard. Una scelta nata in relazione a quanto avvenuto la scorsa udienza, quando al loro arrivo ci furono momenti di tensione con i genitori dei bambini che avrebbero subito gli abusi. "Siamo qui per gridare con chiarezza: noi siamo innocenti. Ci chiediamo quindi perché siamo qui a fronte del nulla assoluto raccolto a carico mio e di mia moglie".

Così, stando a quanto si è appreso, Scancarello che, nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, ha ricostruito il suo "incubo processuale": "Ci siamo dovuti trasferire a Roma - ha detto - La Rai mi ha revocato ogni incarico professionale e la nostra figlia più piccola ha subito uno choc psichico da cui solo adesso comincia a riprendersi. Non abbiamo nulla da nascondere, non abbiamo mai fatto male a nessuno e confidiamo nella capacità del giudice di distinguere il vero dal falso, il verosimile dall'assurdo e riconoscere l'innocenza di chi dovrà giudicare, soprattutto quando essa, come nel nostro caso, è del tutto conclamata". "Potrebbe essere un classico errore di persona il mio coinvolgimento nell' inchiesta". Così la Del Meglio che ha poi aggiunto: "Di Patrizia ce ne erano altre sia dentro la scuola sia fuori. Tra queste anche la madre di uno dei bambini denuncianti e la nonna di un altro. C'è un errore di persona. Io sono stata identificata per mezzo di una videocassetta della prima comunione di mia figlia". La parola è quindi passata ai legali di parte civile per le loro arringhe che si concluderanno la prossima udienza già fissata per venerdì prossimo. Al termine dell'udienza preliminare il gup dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Mansi nei confronti dei cinque imputati.


Si tratta in particolare delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio e del marito di quest'ultima, il produttore televisivo, Gianfranco Scancarello, nonché della bidella Cristina Lunerti. Per quest'ultima la procura aveva chiesto l'archiviazione ma il gip Elvira Tamburelli ha respinto tale istanza, disponendo l'imputazione coatta nei suoi confronti. Sono finite invece in archivio le posizioni della maestra Assunta Pisani e del benzinaio cingalese Kelum Weramuni De Silva. Atti osceni, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza. Questi i reati contestati agli imputati a seconda delle singole posizioni processuali.
(15 gennaio 2010) Repubblica.it

venerdì 8 gennaio 2010

Violenza sessuale nel bagno della scuola


Aggredita nel bagno della scuola a 16 anni
Fermato un ragazzino straniero. Dai primi accertamenti,
la violenza sarebbe stato consumata


È accusato di violenza sessuale su una ragazzina straniera di 16 anni un giovane - anch’egli straniero e minorenne - fermato dai carabinieri. L’ episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nei bagni di una scuola media cittadina, un istituto nel quartiere fieristico dove nel pomeriggio si svolgono lezioni per ragazzi immigrati.

IL BIDELLO - A dare l’allarme, poco prima delle 18, è stato uno dei bidelli, che aveva sentito le grida di aiuto della studentessa provenire dai bagni. Poco dopo l’ha vista scappare seminuda, inseguita da un coetaneo, anche lui mezzo svestito. L’aggressore è riuscito a dileguarsi, ma nella fuga ha perso qualcosa, alcuni indumenti e forse il telefonino. Elementi che, insieme alle descrizioni fornite dai testimoni, hanno permesso ai carabinieri di stringere il cerchio sul presunto responsabile dello stupro, che nel giro di poche ore è stato individuato. Al momento non è stato precisato se si tratti di un alunno dello stesso istituto. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata all’ospedale Maggiore, dove è stato avviato il protocollo sanitario previsto per chi subisce abusi sessuali. Dai primi accertamenti, la violenza sarebbe stata consumata. La posizione del ragazzo fermato è ora al vaglio della procura per i Minori.


08 gennaio 2010 Corriere della Sera

martedì 5 gennaio 2010

Don Luciano Massaferro arrestato per abusi sessuali su una ragazzina




Alassio: parroco in carcere in attesa dell'interrogatorio

E' detenuto presso il carcere di Chiavari don Luciano Massaffero, 44 anni, il parroco di San Vincenzo e di San Giovanni di Alassio, arrestato dalla polizia per violenza sessuale su una bimba di undici anni. Da pochi mesi il prete era stato nominato dal vescovo Oliveri responsabile dell’ufficio scolastico della Diocesi. L’ordine di custodia cautelare in carcere, richiesto dal sostituto procuratore Alessandra Coccoli, è stato eseguito ieri mattina dalla squadra mobile e dal commissariato di polizia di Alassio. Gli agenti hanno anche perquisito (con esito negativo) la sua abitazione e gli uffici delle sue parrocchie. Domani sarà ascoltato dal giudice per l’interrogatorio di garanzia.
Sarebbe stata la relazione di una psicologa del Gaslini, che un paio di mesi fa ha incontrato in ospedale Genova la piccola su richiesta della madre, a far scattare l’inchiesta.

Savona: e-mail di un lettore sul caso Massaferro

Riceviamo e pubblichiamo l'e-mail di un lettore sul caso di Don Luciano Massaferro:

"Gent.mo Direttore buonasera.

Ho letto adesso il Vostro articolo sulla "serata di preghiera straordinaria" per i Sacerdoti e - ma guarda un po' che caso - per don Luciano Massaferro. Che bella solidarietà.....

Pregare per quella bambina, perchè superi indenne certi traumi no, eh.... pregare per il Magistrato che sta indagando su un caso così delicato, perchè venga fuori la verità senza ombra di dubbio no, eh....Sono lontano dalla Chiesa ormai da molto tempo; e credo che queste cose allontanino sempre più gente, non solo dalla Chiesa, ma dalla fede stessa. E' come se passasse l'equazione "Dio permette queste cose da parte dei Suoi Sacerdoti = Dio è di fatto complice." Oppure "I Vescovi non prendono provvedimenti = sono tutti così". Sarebbe ingiusto e fuorviante. Ma a volte viene da pensarlo.

Non dico che non sia giusto manifestare la propria incredulità di fronte a certe accuse; personalmente sono convinto che una persona sia innocente sino a sentenza definitiva, e ci mancherebbe altro. Ma se anche fossi assolutamente certo dell'innocenza di quella persona sono altrettanto convinto che non ne prenderei le difese (a meno di non avere prove certe), perchè il Magistrato deve fare serenamente e fino in fondo il proprio lavoro.

Soprattutto facciamo in modo che non si scambino i ruoli tra chi è vittima di un reato e chi lo compie... chi difende pubblicamente con tanta "convizione di innocenza" don Luciano Massaferro forse - fortunatamente - non è mai stato a contatto con una vittima di un tale reato, non ha mai veramente avuto un "contatto ravvicinato" con le famiglie di chi ha subito tali traumi.
Se questi signori soltanto avessero provato a stare a contatto con le vittime di violenza sessuale, molto probabilmente si sarebbero astenuti da quelle pubbliche esternazioni almeno sino alla sentenza. Per la serenità di tutti. Potevano dimostrare la propria solidarietà a quel Sacerdote ad esempio scrivendogli in privato, andando a trovarlo in carcere; scrivere sui giornali - in questi casi - serve solo a far rumore e polvere.

Se poi don Luciano Massaferro sarà ritenuto innocente dal Giudice, sarò il primo - se lui lo vorrà - a stargli vicino ed a dimostrargli fattivamente la mia solidarietà per aver subito un'ingiusta calunnia. Anche se non sono "uomo di Chiesa".
Per il momento mi auguro - ed auguro a tutte le parti in causa - che la verità arrivi in fretta, per tutti.

Mi consenta di aggiungere che la Vostra informazione è sempre stata imparziale e lo è stata anche in questa occasione, malgrado l'estrema difficoltà intrinseca a queste vicende. Siete davvero degli ottimi professionisti.

Mi perdoni lo "sfogo", è solo la piccola opinione di un uomo qualunque; piuttosto mi permetta di complimentarmi ancora con Lei ed i Suoi collaboratori per l'ottimo - e difficile - lavoro che state facendo per un servizio di informazione efficiente e corretto.

Distinti saluti


Moreno Masante
Sanremo

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Lunedì 04 Gennaio 2010 ore 17:05


Alassio: Ac diocesana "certi dell'innocenza di don Luciano"

Ha aspettato qualche giorno l’Azione Cattolica diocesana per intervenire sulla vicenda dell’arresto di Don Luciano Massaferro. Per prudenza rispetto alle indagini che ancora sarebbero in corso. Poi dopo l’adorazione di ieri sera per i sacerdoti, a cui tanti laici del vicariato di Alassio hanno partecipato, il Presidente diocesano dell’AC, Angelo Ricci, ha sciolto le riserve e a Savonanews.it ha confidato quanto gli educatori della Parrocchia di San Vincenzo e San Giovanni, circa una dozzina, siano molto sconcertati e non si diano pace per l’accaduto. “I giovani non capiscono per come conoscono personalmente Don Luciano – ha dichiarato Angelo Ricci - e sono sicuri che al sacerdote non si possa attribuire un reato simile. Hanno però fiducia che la verità verrà a galla, si augurano, nel più breve tempo possibile”.
“Innanzitutto ci vuole rispetto- si legge nella nota rilasciata dalla presidenza dell’AC diocesana- Rispetto per la persona. Per la vita dei ragazzi che devono poter crescere in un ambiente sano e il più possibile sereno, dove l'incontro con le altre persone sia esperienza di crescita umana e spirituale, e non minaccia o peggio violazione della propria persona. La pedofilia è un male che va condannato senza condizioni e combattuto con decisione”.
“Ci vuole rispetto – prosegue la nota - per chi, come don Luciano, si trova al centro di vicende giudiziarie. Noi conosciamo don Luciano come persona molto generosa, disponibile, dedita con convinzione alla sua missione di prete, capace di edificare un ambiente dove la gioia e l'entusiasmo dell'incontro con il Signore che viene non sono vuote parole, ma vissuto quotidiano. Siamo vicini alla persona di don Luciano nella preghiera e nell'affetto, fiduciosi che l'accertamento della verità dimostri la sua estraneità ad una vicenda talmente esecrabile.
“Ci vuole rispetto per il lavoro di chi svolge la propria attività con coscienza e professionalità: i magistrati che si stanno occupando del caso, con fiducia nel loro impegno e con la speranza che si possa acclarare la verità in tempi brevi; i giornalisti che con onestà intellettuale informano avendo verificato le notizie che trasmettono, non cedendo a preconcetti o a facili sensazionalismi. In un tempo in cui siamo abituati al qui ed ora, dove siamo portati a ritenere essenziale solo il presente, anche noi vorremmo che tutto fosse già chiarito. Coltiviamo la pazienza dell'attesa nella preghiera perché il Signore conforti chi soffre, aiuti a rimarginare le ferite di chi è stato violato nella propria dignità e illumini le menti di tutti”. Conclude la presidenza dell’Azione cattolica diocesana.

Martedì 05 Gennaio 2010 ore 15:53 http://www.savonanews.it

Abusi su di un bambino di appena due anni - Madre e convivente in carcere

(AGI) - Palermo, 5 gen. - Convalidato l'arresto di una coppia di Terrasini (Palermo) bloccata ieri con l'accusa di violenza sessuale ai danni del figlioletto di due anni e mezzo della donna. Il gip Antonella Consiglio ha confermato il provvedimento eseguito dai carabinieri su richiesta del sostituto procuratore Sara Micucci, disponendo per i due la custodia in carcere. I militari dell'Arma avevano ammanettato per l'orribile delitto un 39enne pluripregiudicato per stupefacenti e una 27enne incensurata. Vittima il figlio avuto dalla donna in una precedente relazione. Sono proseguiti gli approfondimenti sulla dinamica dei fatti, anche con l'ausilio della Sezione Investigazioni scientifiche e di due carabinieri donna, esperti nel settore dei crimini ai danni di donne e bambini. Dei fatti era stata sin da subito informata anche la procura per i Minori a tutela del bambino coinvolto e degli altri due figli minori della donna, tutti affidati ai nonni materni. (AGI) Mrg