martedì 11 marzo 2008

Orfanotrofio degli orrrori in Gran Bretagna


Corriere della Sera –
Sarebbero 160 le presunte vittime: indagini frenate per anni da una rete di complicita'
Gb: il giallo dell'orfanotrofio degli orrori
Jersey: rinvenute 2 camere delle torture nella struttura di Haut de la Garenne. All'interno anche resti umani

LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Come in un film dell'orrore. E' quello che ha per protagonista un orfanotrofio del Jersey un isola nel canale della Manica, l'Haut de la Garenne, che sarebbe stato almeno fino al 1986, un vero e proprio luogo di tortura e morte per i bambini che vi dimoravano. Torture che sarebbero venute alla luce solo dopo anni per la presunta complicità delle stesse forze di polizia che avrebbero insabbiato le denunce. Così solo da una settimana a questa parte le forze dell'ordine si sono mosse alla ricerca di prove per sostenere le testimonianze delle vittime. E così dopo la prima ora gli inquirenti britannici ritengono di aver individuato dopo una prima anche una seconda camera sotterranea delle torture nell’orfanotrofio.

La polizia scientifica al lavoro in una delle camere delle torture dell'orfanotrofio (Reuters)
Un cane poliziotto ha inoltre rilevato la presenza di resti umani. La seconda stanza è stata individuata vicino allo scantinato contenente tracce di sangue umano, un paio di catene e un bagno in muratura, scoperto all’inizio del mese, e gli inquirenti sospettano l’esistenza di altre due camere. Sono circa 160 le presunte vittime che hanno denunciato le violenze subite tra il 1960 e il 1986 nell’orfanotrofio Haut de la Garenne, violenze venute fuori solo ora, quando è stato violato il muro del silenzio, edificato da una rete di poliziotti, politici e imprenditori locali. Tanto che da più parti è stato richiesto al ministro della Giustizia di inviare magistrati indipendenti sull'isola per avere la certezza di un equo processo.

LA CAMERA DEGLI ORRORI - Un portavoce della polizia, citato dal quotidiano Times di Londra, ha dichiarato: «Questa stanza può essere tre volte più grande della prima stanza e ci vorrà del tempo per esaminarla con cura. Manderemo prima un cane, attraverso un varco nel soffitto. Quindi entrerà un’unità di medici legali. Ovviamente, se troveranno qualcosa di rilevante, questo rallenterà l’intera operazione». La polizia ha inoltre denunciato iniziative avviate da ex funzionari di polizia, politici e imprenditori per screditare le indagini. Un portavoce delle forze dell’ordine ha dichiarato: «Alcuni funzionari hanno lasciato il corpo di polizia in circostanze diverse dopo essere stati accusati di attività che possono essere definite di corruzione. Questi funzionari e i loro associati, tra cui un imprenditore locale e un ristretto numero di politici, hanno lanciato una campagna volta a screditare gli inquirenti impegnati sul caso. Sono state inviate diverse lettere, tra cui alcune contenenti minacce contro uno degli agenti. Dopo l’annuncio dell’avvio delle indagini, un politico che ha partecipato al dibattito sugli abusi su minori è stato avvicinato da uno di questi ex funzionari di polizia e ammonito a non fidarsi e a non cooperare con gli inquirenti. Vogliamo sottolineare che al momento non ci sono prove del fatto che questi ex funzionari siano coinvolti in attività volte a coprire gli abusi. Obiettivo dell’indagine rimane quello di individuare le persone che hanno commesso gli abusi sui bambini».

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