sabato 22 marzo 2008

Pedofilia - confermati domiciliari ai due anziani di Belmonte del Sannio

Pedofilia. Domiciliari confermati ai due anziani
Possono ancora nuocere, o inquinare le prove. I giudici del Tribunale del Riesame di Campobasso ritengono che non siano venute meno le esigenze di cautela che hanno indotto il Gip di Isernia, Luigi Cuomo, a disporre l'arresto per due anziani pastori di Belmonte del Sannio, accusati di aver ripetutamente abusato di due loro nipotini, un ragazzo di 11 anni e la sua sorellina di 14 anni.

Restano perciò agli arresti domiciliari nella loro abitazione del paesino a pochi chilometri dall'Abruzzo. Il tribunale ha respinto l'istanza dei loro avvocati, Di Nardo e Mastronardi, che chiedevano la remissione in libertà.

Restano dove gli inquirenti, gli uomini della Squadra Mobile di Isernia, a seguito della denuncia della Asl sulle precarie condizioni in cui i due vivevano insieme ai bambini e alla loro madre, ritengono di aver scoperto un orrore ben più grande del degrado igienico e sanitario descritto dall'ufficio sanitario.

I due avrebbero ‘pagato' le attenzioni dei due minori con piccole somme di denaro, cinquanta euro. Cinquanta euro per ripagare l'oltraggio peggiore, quello inimmaginabile. Essere violati da chi, per natura, dovrebbe difenderti.

I primi interrogatori hanno reso la vicenda ancora più complessa.
La madre dei due bambini, cognata di uno dei due indagati, rimasta vedova da poco, al pubblico ministero ha negato che le violenze fossero mai accadute. La stessa posizione dei due pastori, di 60 e 64 anni.

A lei, in attesa di chiarire meglio la sua posizione, il Gip ha interdetto per un periodo di tre mesi l'esercizio della potestà genitoriale.

"Lavoriamo in montagna dalla mattina all'alba fino a sera inoltrata. A casa torniamo solo per mangiare, nostra cognata ci prepara il pranzo. Solo in questo consiste la convivenza". Questa in sintesi la difesa dei due anziani pastori. Questa la versione confermata anche dalla donna.

Lontani dal Molise, lontani dalla sofferenza, per quanto sia per loro possibile, i due bambini sono ospiti di una struttura di accoglienza, doverosamente tenuta segreta dagli inquirenti.

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