giovedì 20 marzo 2008

Rignano Flaminio: parroco nega dispensa ai bambini per comunione in altro comnune

Fonte: http://www.diregiovani.it

Rignano. 'Parroco nega a bimbi comunioni fuori paese'
19 marzo 2008
(DIRE) Roma, 19 mar. - I genitori di tre bambini di Rignano Flaminio si sono appellati al nuovo vescovo della Diocesi di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi, perchè consenta ai loro figli di poter celebrare le prime comunioni nella parrocchia del vicino Comune di Sant'Oreste e non in quella di Rignano. Il parroco di quest'ultima, don Enrico Rocchi, infatti, ha negato il nullaosta per le prime comunioni 'fuori paese', nullaosta sollecitato dai genitori in ragione della "mancanza di serenità" a seguito della divisione della comunità fra innocentisti e colpevolisti sulla vicenda dei presunti casi di pedofilia nella scuola materna 'Olga Rovere' del comune romano.

Don Rocchi -ricordano i genitori- si è infatti schierato da subito contro chi aveva denunciato gli abusi ("dicendo loro di vergognarsi, andare a casa e stare zitti"), arrivando poi ad organizzare pullman e fiaccolata sotto il carcere di Regina Coeli quando sono scattati gli arresti di alcune maestre della scuola. "Al di là delle posizioni questa vicenda ha lacerato la comunità - sottolineano i genitori - da un ministro di Dio ci saremmo aspettati un ruolo più naturale di punto di riferimento per tutti, di invito all'unità in un momento di dramma e sofferenza, di vicinanza comunque a bambini sottoposti ad un impatto tremendo.



Tutto ciò è mancato". Per questo alcuni genitori e i loro bambini - che nell'ottobre del 2006 stavano iniziando il biennio di catechismo, proprio quando i Ris sono 'piombati' nell'asilo 'Olga Roverè- si sono sentiti "traditi" dal loro parroco naturale e hanno deciso di andare a messa nel vicino Comune di Sant'Oreste, facendo seguire catechismo in privato ai figli. Lo scorso ottobre, proprio a Sant'Oreste, si sono celebrate 'fuori paese' le cresime per i bambini più grandi. Nonostante il diniego di don Enrico Rocchi.

Ma per le prime comunioni sarà più difficile, in quanto secondo il diritto canonico i sacramenti devono essere officiati proprio nella parrocchia di appartenenza 'naturale' e don Rocchi non vuole sentire ragioni. Per questo i genitori si sono appellati in via gerarchica al nuovo vescovo della Diocesi di Civita Castellana e stanno cercando anche altri parroci disposti a celebrare comunque le prime comunioni 'fuori Paese', "una scelta - spiegano - condivisa dai nostri figli e alla quale non rinunceremo". Anche per una ragione teologica - concludono - "perchè a nessuno può essere negato di salvare la propria anima e Cristo non è in una sola parrocchia ma ovunque".

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