martedì 27 novembre 2007

Bambini scomparsi

Gravina/ Arrestato il padre dei fratellini con l'accusa di omicidio volontario
Martedí 27.11.2007 12:20

'Non lo dire a nessuno dove stanno i bambini. Come è vero Iddio, mi uccido'. E' questo il testo di un'intercettazione in dialetto gravinese stretto, registrato tra Filippo Pappalardi e la sua convivente, Maria Ricupero, ad aver spinto gli inquirenti ad arrestarlo con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadaveri. Pappalardi è il padre di Francesco e Salvatore, i bambini scomparsi da casa il 5 giugno dello scorso anno.

Al momento dell'arresto l'uomo, autotrasportatore di 43 anni, di Gravina di Puglia, non è apparso sorpreso e si è dichiarato innocente ipotizzando la sua scarcerazione entro due giorni, e agli agenti ha ripetuto di essere sicuro che i suoi figli sono vivi e stanno bene.

In paese c'è sgomento: "Ce lo aspettavamo, era una voce che era in giro da tempo ma non ci sono prove". La gente commenta l'arresto di Pappalardi, definendolo un violento. Anche se la gente si interroga ancora sulla sorte dei piccoli e dei loro corpi. Non si sa se siano morti o ancora vivi, qualcuno dice che la compagna di Pappalardi non volesse Ciccio e Tore in casa e che lui fosse stanco di sentire le sue lamentele.
UCCISI PERCHE' INDESIDERATI- E qualcosa sembra ritornare nelle parole usate dal procuratore della Repubblica di Bari Emilio Marzano, per il quale Pappalardi, "a dispetto dei finti contenziosi civilistici con la ex moglie Rosa Carlucci" non voleva più quei due figli, non li sopportava più. La nuova famiglia formata con Maria Ricupero era già gravata da altri tre figli, Ciccio e Tore davano fastidio, disobbedivano, mentre Pappalardi voleva che rispettassero le regole. In questo contesto - secondo il procuratore - s'inserisce anche l'ipotesi del reato di maltrattamenti nei confronti dei due ragazzini poi scomparsi, formulata mesi fa per la compagna di Pappalardi".

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