venerdì 16 novembre 2007

Incredibile ma vero!!

Cronache
Violenza sessuale su una disabile: “Il fatto è lieve”, niente carcere
Una sentenza che fa discutere: la Corte d’Appello di Campobasso ha ridotto a soli due anni di reclusione la condanna del tassista 78enne di Campomarino accusato di abusi sessuali su una minorenne con problemi psichici, che aveva il compito di accompagnare a scuola. I giudici hanno definito il fatto contestato «di lieve entità». I fatti risalgono al ’98. In primo grado l’uomo, che non farà nemmeno un giorno di carcere perchè la pena è sospesa, era stato condannato a 3 anni e 8 mesi. Perplesso lo stesso difensore dell’anziano: “Strano che un rapporto sessuale contro la propria volontà sia fatto non grave”

Campomarino. E’ una sentenza destinata a fare discutere quella emessa giovedì – 15 novembre – dai giudici della Corte d’Appello di Campobasso. Il tassista di 78 anni che nel 1998 a Campomarino aveva molestato sessualmente e in alcuni casi anche violentato, a più riprese, una minorenne disabile che lui aveva il compito di accompagnare a scuola, è stato infatti condannato a soli due anni di reclusione perché «il fatto contestato è di lieve entità».

Con una condanna a due anni l’imputato (M.B. sono le sue iniziali) non farà neppure un giorno di carcere. Ma ancor più di questo, la sentenza è per certi versi sconcertante proprio perché giudica «un fatto lieve» una violenza sessuale ripetuta di un adulto ai danni di una minorenne psichicamente disabile. Tanto che lo stesso difensore dell’anziano taxista, l’avvocato Antonio De Michele, dopo la sentenza ha manifestato tutte le sue perplessità: «Visto i fatti, credo che o si sarebbe dovuto assolvere il cliente non ritenendo valido il racconto e le accuse della ragazza, altrimenti confermare la condanna di primo grado. Liquidare invece un rapporto sessuale contro la propria volontà un fatto non grave, lascia perplessi».

In primo grado M.B. era stato condannato a 3 anni e otto mesi. Ora questa drastica riduzione di pena, sempre secondo l’avvocato, sarebbe giunta al termine di un'ora e mezzo di camera di consiglio tra litigi e discussioni molto accese fra i componenti del collegio.
Secondo l’accusa che venne formulata a suo tempo, le violenze andarono avanti per almeno due mesi, nella primavera di otto anni fa. Il tassista – che all’epoca aveva 70 anni - durante il tragitto dalla abitazione della ragazza alla scuola fermava l’auto e si “dedicava” alla ragazza negli androni di alcuni edifici del paese. A inchiodarlo fu il racconto che la stessa ragazza fece prima ai genitori e poi agli inquirenti.

La notizia della sentenza ha suscitato reazioni anche a livello nazionale. Protestano le associazioni dei disabili, e protesta anche l'onorevole Cristina De Luca, sottosegretario alla Solidarietà Sociale: «È una decisione discutibile e assai grave - ha detto il sottosegretario - Chi definisce uno stupro un comportamento non grave, invece di chiamarlo crimine, in qualunque contesto avvenga o chiunque lo subisca, evidentemente ignora le devastanti conseguenze psicologiche oltre che fisiche che una violenza sessuale lascia sulla vittima. Questo episodio lascia ancora più amarezza perchè il violentatore si è letteralmente approfittato di una ragazza con un handicap psichico. E, in un paese civile, questa dovrebbe essere un'aggravante, non una scusante».».

(Pubblicato il 15/11/2007 da Primonumero.it)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che vergogna. Si può sapere il nome dello stupratore ?Grazie.

EllaBetta ha detto...

Come hai potuto leggere hanno dato solo le iniziali della bestia!! Se verrà divulgato in un secondo momento provvederemo...