giovedì 20 dicembre 2007

Don Marco Baresi rimane ai domiciliari

Giovedì, 20 Dicembre 2007

Pedofilia. Il tribunale si è pronunciato: il vicerettore del seminario non può tornare libero


Don Marco resta ai domiciliari
il Riesame nega la scarcerazione


Permarrebbero i presupposti alla base della custodia cautelare.
Il disagio in Curia

adelaide.pierucci@epolis.sm



¦ Don Marco dovrà restare agli arresti domiciliari. Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dal suo legale, l'avvocato Luigi Frattini. Secondo il collegio presieduto dal giudice Anna di Martino permangono i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze alla base dell'ordinanza di custodia cautelare che lo ha fatto finire in manette: il pericolo della reiterazione del reato e la pericolosità di fuga.

Un altro affronto per l'ambiente ecclesiastico bresciano che si è schierato compatto in difesa del sacerdote, 38 anni, vicerettore del seminario vescovile, arrestato il 28 novembre con l'accusa di violenza sessuale ai danni di un ex allievo all'epoca 14enne e di detenzione di materiale pedopornografico, circa 600 file trovati cancellati in un pc in suo uso.

Don Marco Baresi, però, a quanto pare è pronto a difendersi.

«Quel materiale non è stato maneggiato da me. E con il ragazzo nessun approccio intimo», si sarebbe giustificato con gli inquirenti .

A mettere nei guai con la giustizia questo sacerdote bresciano con una carriera promettente davanti è stata la denuncia dei genitori di un 14enne, che fino a tre anni fa frequentava il seminario vescovile di Brescia. Il ragazzino era finito sotto le cure di uno psicologo con il quale si sarebbe aperto raccontando lo strano approccio del docente nei suoi confronti. Approccio che sarebbe sconfinato più volte in contatti sessuali anche quando lui non aveva ancora compiuto i 14 anni.

Il pm Simone Marcon apre un'inchiesta e mette al loro gli uomini della Squadra Mobile. Parte l'avviso di garanzia. Don Marco resta al suo posto. La Curia giustamente non prende provvedimenti disciplinari, né ritiene opportuno assegnare il sacerdote ad un altro compito. Alcuni ragazzi del seminario a luglio vengono sentiti dagli investigatori. In quei giorni viene sequestrato a don Marco un pc portatile: potrebbe contenere materiale compromettente, utile all'indagine così il pm nomina un consulente per ispezionarlo. Si scoprirà che dal computer erano stati scaricati circa 600 file quasi tutti con temi pedopornografici, poi cancellati. Don Marco pare che sostenga che quel computer non fosse solo in suo uso. Di chi allora? Questo non è stato ancora chiarito.

L'indagine va avanti fino a novembre: il 28 a mattina gli uomini della Mobile prelevano don Marco dal suo alloggio all'interno del seminario e lo portano in carcere, a Canton Mombello. Hanno in mano l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Silvia Milesi, su richiesta di Marcon. Il giorno dopo, appena completato l'interrogatorio di garanzia, don Marco ottiene i domiciliari. E lì per ora dovrà restare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Scusate, volevo segnalarvi un caso riportato proprio oggi sulla stampa:

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20071221&ediz=CASERTA&npag=37&file=RERE.xml&type=STANDARD

21/12/2007

Sorpreso in auto dai carabinieri con un alunno. Erano andati a comprare i colori per il presepe
Violenza su un bimbo, prete in cella

Casal di Principe: oggi l’interrogatorio del viceparroco del SS. Salvatore

Il viceparroco della chiesa del Santissimo Salvatore, a Casal di Principe, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su un bambino di 12 anni. Don Marco Cerullo, 32 anni, insegnante di religione a Villa Literno, è stato sorpreso dai carabinieri mentre si trovava in auto con il bimbo in una zona appartata del paese. A insospettire la pattuglia era stato il volto terreo e gli occhi chiusi del bambino, seduto accanto al posto di guida apparentemente vuoto. Sembrava che il piccolo stesse svenendo, che stesse malissimo. È per questo che la pattuglia dei carabinieri si sono avvicinati e hanno visto che sul sedile anteriore c’era un uomo, disteso.

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20071221&ediz=CASERTA&npag=42&file=POI.xml&type=STANDARD

21/12/2007
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Sacerdote arrestato per violenza sessuale



MARILÙ MUSTO Casal di Principe. A insospettirli è stato il volto terreo e gli occhi chiusi del bambino, seduto accanto al posto di guida apparentemente vuoto. Sembrava che il piccolo stesse svenendo, che stesse malissimo. E che nell’auto, un’Alfa 147 nera accostata al ciglio di una strada di campagna, alla periferia di Casal di Principe e Grazzanise, ci fosse solo lui. È per questo che la pattuglia dei carabinieri si è avvicinata alla vettura e ha visto che sul sedile anteriore c’era un uomo, disteso. Che ha bruscamente messo in moto, cercando di scappare, mettendo fine alla corsa dopo una paio di chilometri, schiantandosi contro una bocchetta dell’acqua. Lui, l’uomo, è un prete, vicario della parrocchia del Santissimo Salvatore a Casal di Principe. La prima telefonata che annunciava il fermo è arrivata alla segreteria della scuola elementare di Villa Literno, dove don Marco Cerullo insegna religione: «Non si sono fatti male, ma dobbiamo trattenere il bambino in caserma per alcuni accertamenti», hanno detto i militari al vicepreside. «Il prete, invece, sta per essere ascoltato», hanno aggiunto. Poco dopo, don Marco è finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un minore e il ragazzino è stato consegnato alla zia, tutrice del bambino. Un’accusa pesante, quella contestata al giovane sacerdote. Don Marco ha solo trentadue anni e una carriera davanti a sé che poteva essere splendida. Poteva, appunto. La sua posizione, ora, è molto delicata. Gli è stato contestato un reato tra i più infamanti, ma molte dinamiche restano ancora da chiarire. Su questo stanno indagando le forze dell’ordine che mantengono il più stretto riserbo sulla vicenda e non lasciano trapelare informazioni. Il lavoro dei carabinieri è tutto racchiuso in fascicoli di interrogatori e verbali di presunti testimoni, verbali che saranno vagliati oggi dal gip Raffaele Piccirillo che dovrà convalidare l’arresto. Difficile dire cosa sia successo realmente. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, martedì mattina Don Marco era uscito con alcuni alunni della scuola elementare. Servivano strumenti e colori per il progetto «Natale» organizzato dall’istituto comprensivo liternese. Il gruppo, formato da docente e alunni al seguito, si è diretto alla scuola media, ma mancava qualcosa: la vernice per dipingere i lavori natalizi. Il sacerdote e l’alunno, di 12 anni, sono usciti a comprare i colori. Poi l’inseguimento, l’arresto e l’ammissione del sacerdote, che non ha potuto negare quanto i carabinieri avevano visto con i propri occhi. Un caso che è come un macigno che piomba sulla diocesi di Aversa. In chiesa, a Casal Di Principe, dove don Marco celebra messa quasi ogni giorno, la notizia dell’arresto è filtrata subito, ma è per molte ore è stata solo un chiacchiericcio di fedeli. Ieri sera la conferma. Nessuna macchia, fino a ora, aveva infangato il buon nome «del prete giovane e cordiale», come lo definiscono i colleghi a scuola, perché da ragazzino aveva coltivato una sana e fedele vocazione. Impegnato da anni nell’Azione Cattolica di Villa Literno, suo paese natale, l’aspirante sacerdote era entrato nel seminario vescovile di Aversa come semplice studente del ginnasio e poi del liceo classico. Poi, il corso di teologia nell’istituto ecclesiastico normanno, il diaconato e i voti. È diventato anche insegnante di religione e nessuno ha mai dubitato di lui. Fino a ieri.


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Notizia riportata anche dal Corriere di Caserta a pag. 15:

http://www.corrieredicaserta.net/pdf/07/12/21/ce_15_efasCOtO718ulm7l.pdf