lunedì 24 dicembre 2007

PEDOFILIA RIGNANO FLAMINIO

RIGNANO/ COMITATO PRO INDAGATI: MAESTRE ANCORA A META' STIPENDIO
"Passati 7 mesi dalla scarcerazione ma la situazione non cambia"
Postato alle 13 da APCOM
Roma, 24 dic. (Apcom) - "Le maestre indagate nell'ambito dell'inchiesta di Rignano Flaminio sono ancora a metà stipendio. La legislazione prevede che a un provvedimento di sospensione cautelare dal servizio si accompagni il dimezzamento delle retribuzioni. La sospensione cautelare è prevista in presenza di certe condizioni, tra le quali c'è l'arresto". Così afferma, in una nota, Michele Angileri, portavoce del comitato in favore di chi è coinvolto nell'inchiesta su una presunta organizzazione di pedofili, l'associazione "Ragione e Giustizia".

"Così quando le maestre furono arrestate lo scorso 24 aprile entrarono automaticamente in stato di sospensione cautelare, e lo stipendio fu dimezzato - si spiega - Quando due settimane dopo (10 maggio) furono scarcerate la sospensione cautelare terminò, in via automatica. Le maestre non tornarono in classe, ma la sospensione ebbe fine".

"Ebbene, a 7 mesi dalla fine della sospensione cautelare le maestre non hanno ancora visto lo stipendio tornare normale. A metà stipendio, proprio mentre debbono sostenere ingenti spese per avvocati e periti di parte. Nonostante le maestre si siano recate più volte negli uffici amministrativi, anche accompagnate dai sindacalisti, nonostante le rassicurazioni lì ricevute ogni volta".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Secondo le disposizioni del ministro Fioroni, gli insegnanti indagati restano sospesi fino al termine delle indagini su di loro. Quindi la sospensione cautelare dall'insegnamento permane. Altra cosa è lo stipendio che, non essendoci stata al momento una condanna, penso rientri nel caso di "sospensione cautelare non a scopo sanzionatorio", quindi dovrebbe essere riattivato. Unire le due cose, quindi, a mio avviso è sbagliato.